La Repubblica Popolare Cinese ha ufficialmente chiesto al regime ebraico di occupazione della Palestina di cessare i propri attacchi aerei contro il ghetto palestinese assediato di Gaza; a partire dal bombardamento con cui é stato codardamente ucciso il Segretario Generale dei Comitati Popolari di Resistenza, Sceicco Zuhair al-Qaisi, gli apparecchi con la stella a sei punte si sono resi responsabili dell'assassinio di altri venti palestinesi e del ferimento di altri quaranta.
Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Liu Wemin, ha tenuto nella giornata di ieri una conferenza stampa nel corso della quale ha rivolto un appello ufficiale a Tel Aviv: "La Cina é seriamente preoccupata per la recente escalation militare contro Gaza, chiediamo alle forze israeliane di interrompere raid e bombardamenti contro l'enclave palestinese e speriamo che uno stato di tregua possa essere ristabilito il prima possibile in modo da scongiurare ulteriori perdite in primo luogo tra la popolazione civile palestinese.
Ma l'appello proveniente dalla potenza mondiale emergente sembra cadere su orecchie sorde visto che, nelle stesse ore, il Primo Ministro di Estrema Destra Benji Netanyahu, a capo della coalizione di partiti fondamentalisti religiosi, razzisti, nazionalisti e militaristi attualmente al potere nel regime ebraico di Apartheid dichiarava che: "Gli attacchi contro i Palestinesi andranno avanti per tutto il tempo necessario". Le organizzazioni della Resistenza palestinese, intanto, hanno fatto sapere che continueranno a rispondere militarmente alle aggressioni sioniste.
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