Abbiamo spiegato più volte nei nostri articoli che la dolorosa guerra civile che sta travagliando la Libia non é altro che il frutto avvelenato delle mire espansionistiche Turche e Qatariote che hanno approfittato e 'dirottato' l'iniziale esplosione di malcontento anti-gheddafi per creare dal nulla una nuova 'primavera araba' che servisse unicamente i loro interessi a costo di precipitare il paese nordafricano (come é successo) nel caos e nel sangue.
Visto che adesso le milizie islamiste di Bengasi e di Misurata stanno lentamente perdendo la preminenza che avevano guadagnato (il capoluogo di cirenaica é quasi caduto sotto l'offensiva congiunta dell'Esercito governativo e del Signore della Guerra Haftar), mentre ora sono le posizioni islamiste al confine con la Tunisia a finire sotto il fuoco degli elicotteri, Ankara e Doha stanno mobilitando i loro pupazzi per correre ai ripari.
Tale burattino é l'Ex-mufti di Libia Sadeq al-Ghiryani il quale parlando ai microfoni dell'agenzia turca Anadolu ha lanciato appelli ai Libici all'estero di accorrere in patria per combattere quelle che con sprezzo del ridicolo ha chiamato 'forze controrivoluzionarie'.
Al-Ghiryani ovviamente non ha alcuna autorità per lanciare tale appello visto che il suo incarico di Mufti gli é stato tolto un mese fa dal Parlamento legittimo del paese, infuriato per le sue dichiarazioni pro-milizie, pagate con i dollari di casa Al-Thani.
Il messaggio é chiaro, Ghiryani ovviamente non sta chiamando a raccolta "I Libici" ma tutti gli estremisti indottrinati dai bigotti predicatori ikhwaniti da tutti i paesi dove purtroppo sono presenti moschee pagate dall'Emiro del Qatar; così si estende l'influenza della Fratellanza Musulmana e gli errori teologici e religiosi che fanno comodo ai servi arabi dell'imperialismo americano e sionista!
L'unica consolazione é che se qualche feccia ikhwanita risponderà al richiamo del pastore di porci Ghiryani e si recherà in Libia almeno non andrà in Irak o in Siria con gli altri fantocci ikhwaniti foraggiati dal Qatar e dalla Turchia che compongono l'ISIS.
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