Il 'Consiglio di Cooperazione del Golfo Persico' (GCC), assise internazionale degli emirati e sceiccati sunniti del petrolio, piccoli potentati retrogradi e reazionari dove ex-beduini appena usciti dalla tenda sfruttano senza alcuna abilità o titolo enormi ricchezze naturali svendute senza ritegno agli interessi imperialisti anglo-americani senza che tanta ricchezza costruisca alcunché di durevole, ammirevole o anche solo vada a migliorare le condizioni di vita delle loro popolazioni (spesso a maggioranza sciita o dove comunque gli Sciiti costituiscono importanti minoranze, come rispettivamente accade in Bahrein e nella stessa Arabia Saudita) ha recentemente concluso una sua riunione a Doha.
Alla corte del giovane ma già corrottissimo Emiro Al-Thani, che ha ereditato dal genitore il completo fallimento dei suoi sogni di egemonia nel Mondo Arabo tramite le 'primavere', l'influenza islamista dell'Ikhwan e l'allineamento alla Turchia neo-ottomana di Erdogan, i membri del GCC hanno lanciato un appello per il ritiro delle forze combattenti Houthi che attualmente occupano più di metà dello Yemen dopo aver cacciato via i terroristi takfiri allineati proprio a Riyadh e Doha.
Ovviamente per quel che concerne i combattenti di Ansarullah in Yemen, il GCC potrebbe anche ordinare loro di trasferirsi su Marte, vi sono esattamente le stesse possibilità che le due cose accadano. Lo stesso Ministro della Difesa di Sanaa, riconoscendo il ruolo positivo svolto dagli Sciiti nel battere la minaccia terrorista (qualcosa che nè truppe regoari né i droni e i 'rambo' di Bush prima e di Obama poi erano mai riusciti a fare) ha suggerito invece che gli Houthi entrino ufficialmente a far parte delle forze armate nazionali.
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