martedì 11 gennaio 2011

I calabraghe di Fatah aiutano lo strangolamento sionista di Gaza; chiuso il varco di frontiera di Karni


Dignitari della cosiddetta 'Autorità nazionale palestinese', l'organismo di autogoverno occupato e dirottato dalla dirigenza di Fatah dopo la sua sconfitta nel tentato Colpo di Stato contro il legittimo Governo palestinese espresso da Hamas si sono accordati con lo Stato ebraico per chiudere totalmente il varco di confine di Karni, intensificando la stretta della brutale politica israeliana di strangolamento economico nei confronti del Ghetto assediato di Gaza.

In seguito alla capitolazione dei collaborazionisti di Fatah, avvenuta senza nemmeno un accenno di trattativa, il varco di Karem Abu Salem, nel Sudest di Gaza, rimane l'unico corridoio di accesso per la Striscia. Il quotidiano palestinese al-Ayyam ha citato una fonte anonima di Fatah riportando che gli accordi per questa decisione sono avvenuti in segreto nella giornata del 27 dicembre a Tel Aviv.

Secondo il quotidiano alla riunione erano presenti il 'ministro' dell'Economia di Fatah Abdul Hafez Nofal, il coordinatore dell'assedio israeliano Eitan Dangot e il direttore dei varchi Kamil Abu Rukhn. In seguito alla chiusura di Karni il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri ha affermato che questa ennesima manovra di prevaricazione si aggiunge al lungo "cahier des doleances" del popolo di Gaza, contro cui Israele conduce ormai una guerra senza esclusione di colpi.

Hamas, in quanto forza politica detentrice della volontà popolare di tutti i Palestinesi, secondo i risultati elettorali del 2006, invita tutte le organizzazioni umanitarie e internazionali a fare pressione perché il varco di Karni sia riaperto e, in seguito, anche l'inumano assedio sionista possa essere finalmente rimosso.

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