giovedì 28 aprile 2011

Accordo trovato tra Hamas e Fatah per riconciliazione, unità nazionale ed elezioni? Dobbiamo crederci? Di certo possiamo sperarlo!


In un evento che, se seguito e confermato da fatti concreti, potrebbe avere ripercussioni inimmaginabili e potenzialmente dirompenti per l'intero assetto della regione mediorientale, agenzie di stampa egiziane e mediorientali hanno iniziato a riportare, dal tardo pomeriggio di ieri, la voce che il Movimento musulmano di Resistenza Hamas e la fazione Fatah, rimasta in controllo della Cisgiordania dopo il fallito tentativo di Colpo di Stato nel 2007, avrebbero trovato durante un vertice segreto l'intesa di massima per la saldatura del 'divide' che li separa da quattro anni a questa parte e per la costituzione di un Governo d'unità nazionale.

L'accordo, che ha letteralmente preso alla sprovvista la stragrande maggioranza degli osservatori e dei politologi internazionali, sarebbe non il frutto di un estemporaneo "coup de foudre", ma bensì il risultato di una lunga ed estenuante trattativa parcellizzata in dozzine di meeting avvenuti ben distanti dall'attenzione dei media e dell'opinione pubblica.

"Le due parti hanno firmato i primi protocolli di un accordo. I punti di divergenza e contrasto più evidenti sono stati composti e appianati", così ha dichiarato Taher el-Nunu (sopra), portavoce ufficiale del legittimo Governo palestinese, ai microfoni dell'incredula troupe della britannica Reuters, aggiungendo che presto delegazioni delle due parti dovrebbero convenire al Cairo per una cerimonia formale di riavvicinamento.

Da parte sua, il capo della delegazione di Fatah, Azzam el-Ahmad (seconda foto dall'alto, con Khaled Mishaal) ha detto alla Tv di Stato egiziana che l'accordo raggiunto é di vasto orizzone e definitivo; esso chiamerebbe i Palestinesi alle urne per il rinnovo della scadutissima carica di Presidente dell'Anp ma anche per eleggere un nuovo Consiglio legislativo, al più tardi entro il 2012. Anche l'agenzia di stampa egiziana MENA ha confermato che parte dell'accordo comprende la nomina di un governo transitorio di unità nazionale e l'indicazione di date certe per le consultazioni elettorali.

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