sabato 30 aprile 2011

A Manchester si onora la memoria di Vittorio Arrigoni, "La sua morte ci spinge a moltiplicare i nostri sforzi per la Palestina!"


Un memorial tenuto nella città britannica di Manchester in onore di Vittorio Arrigoni si é rapidamente trasformato in una affollata e vibrante manifestazione di sostegno alla Causa palestinese, con attivisti dell'ISM che hanno intonato canti e slogan per la liberazione delle terre sottoposte all'Apartheid israeliano, la fine dell'inumano strangolamento economico di Gaza e il prosieguo dell'invio di convogli di aiuto umanitario alla Striscia assediata.

Il ricordo del volontario e cooperante italiano ucciso ad aprile, definito da cartelli e striscioni "Palestine's truest friend" si é quindi trasformato in un'ansia urgente di procedere lungo la strada da lui indicata e tracciata, che é poi il più grande omaggio che si potrebbe mai sperare di fare a Vik; siamo più che certi che lui avrebbe apprezzato.

La manifestazione, organizzata dal Forum britannico pro-palestinese (PFB) é stata seguita dai rappresentanti di diverse ong e associazioni di attivismo e volontariato e ha compreso la proiezione di un documento filmato riguardo la vita e le attività di Arrigoni. Il Dottor Tareq Tahboub, a nome del PFB ha detto come uno dei più grandi meriti del cooperante italiano é stato diffondere l'idea che a Gaza il problema principale non era meramente umanitario, che le ricadute sociali ed economiche non erano altro che ricadute e manifestazioni secondarie di un assetto politico che andava affrontato e modificato.

Tahboub, parland a nome della sua associazione, ha pubblicamente accusato Israele di avere organizzato l'uccisione di Vittorio o quantomeno 'indirizzato' i killer verso di lui, per diffondere una cattiva immagine dei Palestinesi e spaventare e scoraggiare ulteriori manifestazioni internazionali di solidarietà verso Gaza. Ibrahim al-Majrisi, attivista inglese pro-palestinese ha detto che morire dedicando la propria vita a una causa é molto meglio che vivere fino a tarda età senza nulla in cui credere.

Ken O’Keefe e Norma Turner, infine, ripetendo la loro intima e radicata convinzione del coinvolgimento dei servizi segreti israeliani nell'assassinio hanno pronosticato che, contrariamente ai desideri dei suoi carnefici, la morte di 'Vik' sta convincendo molti altri giovani europei e occidentali a seguirne le orme e continuarne la lotta.

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