venerdì 7 ottobre 2011

Pescatori palestinesi vessati dalla pirateria sionista protestano nella Striscia di Gaza!



Le continue angherie ed aggressioni delle motovedette dell'occupazione contro il naviglio palestinese occupato in operazioni di pesca mette in pericolo la vita e la sopravvivenza di oltre 3000 lavoratori di Gaza e delle loro famiglie, migliaia e migliaia di persone che, letteralmente, non sanno se potranno sopravvivere di mese in mese, a seconda se la loro fonte di sostentamento (la barca da pesca della famiglia) verrà danneggiata, affondata, incendiata e se i loro congiunti che ne sono l'equipaggio verranno feriti o uccisi, come avvenuto spesso anche nel recentissimo passato.

La Striscia di Gaza ha 40 chilometri di linea costiera, affacciata su una delle zone più pescose del Mediterraneo, ma, nel suo tentativo di strozzare la florida economia dell'enclave per trasformarla in un ghetto disperato le forze militari sioniste si dedicano ormai da anni a una spietata 'caccia al peschereccio', violando gli stessi impegni che il loro Governo si era assunto durante le fallaci 'trattative di pace' (secondo i quali la pesca per il naviglio palestinese dovrebbe essere concessa fino a 20 miglia nautiche dalla costa); anche nelle giornate 'migliori' a un 'Hasaka' palestinese non viene 'permesso' di allontanarsi più di due miglia dalla costa, limitando severamente la quantità e la qualità di pesce che é possibile procurarsi tanto vicino alla terraferma.

"Questo fenomeno ha portato all'ipersfruttamento di una zona di mare limitatissima, con conseguente distruzione della catena di sostentamento biologico e la quasi distruzione di un prezioso ecosistema", dichiara l'esperto ambientale Zekra Ajjor; secondo l'Ufficio ONU per la Coordinazione degli Affari umanitari la restrizione delle zone di pesca ha avuto effetti devastanti anche sulla quantità e la qualità della dieta dei cittadini di Gaza ed é evidente che, nonostante tutte le piaggerie e le balle raccontate in merito da Israele e dai suoi spalleggiatori, l'unico scopo della persecuzione dei pescatori é proprio quello di strozzare uno dei pochi modi con cui gli abitanti della Striscia possano procurarsi cibo in maniera autonoma e indipendente, rendendo l'illegale assedio sionista ancora più pernicioso e devastante.
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2 commenti:

  1. Maledetto governo di merda israeliano, avete dimenticato le vostre persecuzioni subite?non avete imparato niente dai vostri padri? Aiutate il prossimo e non fate male al vostro vicino, chi semina vento raccoglie tempesta!

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  2. Il problema é che il sionismo é un movimento fondato dagli Ebrei ricchi di inghilterra, stati uniti e così via, mica dagli Ebrei perseguitati dell'Europa centro-orientale,

    anche nelle camere a gas di Hitler ci sono finiti soltanto poveracci: ciabattini, falegnami, piccoli negozianti...i ricchi se n'erano già andati prima oppure sono riusciti a comprarsi una scappatoia (tutti quei tesori ammassati dai nazisti da dove pensi che uscissero?),

    figurati che alla fondazione di Israele c'era una fazione sionista che voleva IMPEDIRE l'afflusso di reduci dell'Olocausto perché troppo 'timidi', ammansiti dalle sofferenze passate, quindi 'inadatti' a opprimere e perseguitare i Palestinesi!

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