martedì 4 ottobre 2011

Gli sbirri di Casa Saoud aprono il fuoco contro la folla disarmata a Qatif, l'Est sciita é pronto ad esplodere!


Proteste contro il regime di Casa al-Saoud hanno scosso nella giornata di ieri le province orientali del paese, affacciate sulle coste del Golfo Persico ed estremamente ricche di petrolio (il cui ricavato però va a ingrassare i forzieri del sovrano anziché beneficiare gli abitanti locali); le milizie di sbirri e scherani di Casa Saoud non hanno esitato ad aprire il fuoco con proiettili di piombo per disperedere l'imponente folla che si era raccolta nella città di Qatif, capoluogo dell'omonimo governatorato, chiedendo le dimissioni del satrapo locale, l Principotto Mohammed bin Fahd, bruciandone e strappandone ritratti e cantando slogan contro la monarchia e le sue politiche medievali e autoritarie.

I dimostranti hanno anche stigmatizzato gli interventi oltreconfine di militari sauditi, mandati a incrudelire con piena "licenza di uccidere" contro i civili Yemeniti e Bahreini nel disperato tentativo di mantenere al potere i tiranni Abdullah Saleh e Al-Khalifa, alleati del corrotto Re di Riyadh. Nel corso del week-end centinaia di cittadini si erano riuniti nel villaggio di Awamiyah chiedendo il rilascio di un vecchio settuagenario, sequestrato dagli sbirri reali per indurre, con la minaccia di sottoporlo a torture, il suo figlio, attivo membro del movimento di protesta, a consegnarsi.

I testimoni oculari riportano che la folla si é stretta attorno al Commissariato di polizia, chiedendo pacificamente il rilascio immediato dell'anziano, fino a quando non é stata allontanata con un uso di violenza "barbaro e ingiustificato". Negli ultimi mesi le proteste e le manifestazioni in Arabia Saudita si sono fatte frequenti e imponenti, spaventando a morte la corrotta corte di Riyadh e inducendo il Sovrano a concedere superficiali e cosmetiche 'riforme', nel tentativo di rabbonire un'opinione pubblica ormai quasi totalmente avversa a lui e alla sua casata.

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