La Russia e la Repubblica Popolare Cinese, nella giornata di ieri hanno riaffermato la loro posizione sulla questione siriana, reiterando il loro appello affinché sia lasciato modo al Governo legittimo di neutralizzare i provocatori terroristi armati dalle potenze imperialiste interessate alla destabilizzazione e di proseguire sulla via della riforma che ha già prodotto una nuova Carta Costituzionale e che nel corso della primavera dovrebbe garantire nuove elezioni politiche.
Il Ministro russo degli Esteri, Sergei Lavrov, incontrando la propria controparte cinese Yang Jiechi ha discusso delle possibili strategie comuni di Mosca e Pechino per continuare a difendere Damasco dal vero e proprio 'assalto' scatenatole contro da Usa, Nato, Israele, emirati e monarchie assolute del Golfo, che non hanno esitato a impiegare alla bisogna anche i fantocci di 'Al Qaeda' e altri estremisti, sempre pronti ad apparire ove la propaganda imperialista voglia poi scatenare qualche "intervento umanitario". Le parti hanno convenuto su tutti i punti dell'agenda, reiterando che, come in occasione del recente veto al Consiglio di Sicurezza ONU "Russia e Cina continueranno ad agire di concerto".
Il Presidente russo Dimitri Medvedev nella giornata di avantieri ha invitato i governi di Irak e Iran a mobilitarsi per sostenere l'approccio russo e permettere così di disinnescare una minaccia che, costruita a tavolino per gli interessi delle potenze occidentali e sioniste, finirebbe, se non contenuta e bloccata, per destabilizzare e danneggiare l'intera regione, con gravi e durature conseguenze.
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