UFREE, il Network Europeo per il Sostegno dei Prigionieri Palestinesi ha dichiarato che, oltre a lasciare per settimane e mesi detenuti gravemente malati privi delle più elementari cure palliative, oltre ad acconsentire alla somministrazione di farmaci non testati e pericolosi trasformando i loro pazienti in vere e proprie 'cavie umane' i cosiddetti "medici" in servizio presso le galere del regime sionista di occupazione sarebbero parte del sistema di torture e abusi in vigore nell'universo concentrazionario sionista, cui parteciperebbero passivamente evitando di registrare i segni dei pestaggi e delle sevizie e firmando falsi certificati di 'buona salute' che consentono agli aguzzini di trascinare ancora e ancora le loro vittime nelle camere dell'orrore per sottoporle a nuove efferatezze.
Secondo un rapport recentemente rilasciato dall'ONG di Oslo i 'medici' sionisti, veri e propri Mengele con la Stella di David al posto della Svastica, sono complici e conniventi nella sistematica brutalizzazione di ogni sfortunato a cui capiti in sorte di venire incarcerato come prigioniero politico, sia con accuse certe che sotto l'orrendo e inaccettabile istituto della 'detenzione amministrativa'. Le torture servono a estorcere confessioni false, rilasciate sotto pena di ulteriori sofferenze a uomini distrutti fisicamente e psicologicamente, le quali confessioni poi servono a stilare mandati di cattura per altri sfortunati. L'universo concentrazionario sionista é così diventato un Moloch che crea da sé le sue prossime vittime tramite il ricorso sistematico e facilitato dai 'medici' delle prigioni alla tortura come mezzo di interrogatorio.
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