Come annunciato dai sicofanti del regime le urne per le "elezioni presidenziali" in Yemen si sono aperte stamane...ma il candidato é uno solo. Il cittadino yemenita che, nonostante tutto, decidesse di esercitare il suo diritto costituzionale e si recasse a votare sulla scheda troverebbe solo e soltanto il nome di Abed Rabbo Mansour Hadi, vice del dittatore Ali Abdullah Saleh e, ai sensi del cosiddetto "accordo di transizione" stilato dai monarchi degli emirati petroliferi del Golfo Persico per tutelare i loro interessi, unico autorizzato a 'succedere' all'ex-tiranno, in modo che, gattopardescamente, vi sia un'infingimento di 'cambiamento' senza che in realtà nulla cambi.
Questo il popolo yemenita lo ha capito da lungo tempo e infatti le urne sono deserte, soltanto i pochi sostenitori del regime di Saleh hanno osato varcarle, ma il loro numero in un paese che da quattordici mesi manifesta continuamente chiedendo i ceppi, il tribunale e forse anche la sentenza di morte per l'ex-padre padrone dell'"Arabia Felix" é ormai totalmente irrisorio e trascurabile e l'opposizione già da ora si sta preparando a confutare le cifre con cui a seggi chiusi i sicofanti di Sanaa pretenderanno di riconoscere al carosello elettorale odierno una qualche parvenza di validità.
Validità che per l'inquilino nero della Casa Bianca ovviamente non é in discussione, essendo Washington uno dei grandi sponsor della tirannia yemenita insieme ad Arabia Saudita e Israele, dei cui interessi per decenni e decenni Ali Abdullah Saleh é stato garante nell'angolo sudoccidentale della Penisola Arabica. Proprio ospite di Obama Saleh si trova in queste settimane negli Usa per 'trattamenti medici' per le conseguenze a medio e lungo termine del devastante attentato esplosivo che lo ha quasi ucciso lo scorso giugno, proprio all'interno del suo palazzo del potere.
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