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mercoledì 13 ottobre 2021

Hezbollah annuncia che "espellerà" l'influenza e i complotti a stelle e strisce dal Paese dei Cedri!

 


In un annuncio audace che non ha avuto 'rimbalzi' su testate e canali stranieri, il capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah Hashem Safieddine ha dichiarato che il gruppo di resistenza libanese cercherà di espellere l'ingerenza e l'influenza degli Stati Uniti dalle istituzioni statali libanesi.

"Gli Stati Uniti sono un nemico non meno ostile di Israele, e talvolta più ostile di Israele", ha insistito Safieddine, un confidente estremamente stretto del segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah, durante una riunione interna del partito del 4 ottobre. “Non possiamo negare la sicurezza, il potere finanziario ed economico e l'influenza dell'America; ha una forte presenza nello stato libanese”.

Secondo fonti di Hezbollah, l'establishment dell'esercito libanese, guidato dal generale Joseph Aoun, è in cima alla lista delle istituzioni sotto una forte influenza statunitense, seguita dalla Banca Centrale del Libano e da altri dipartimenti di sicurezza libanesi, amministrazioni statali e ministeri dello sviluppo, tutti profondamente infiltrati dagli yes-men americani.

Mentre la dichiarazione di Safieddine - fatta mentre Hezbollah sfidava le minacce israeliane e un assedio degli Stati Uniti importando carburante iraniano per annullare la crisi energetica del Libano - era inaspettata, tuttavia costituiva una marcata escalation dalla consueta affermazione di Nasrallah che l'ambasciata degli Stati Uniti in Libano è un "nido di spie .”

Non è un segreto che gli Stati Uniti siano ormai costretti a districarsi militarmente da varie zone di conflitto dell'Asia occidentale nei prossimi mesi, in particolare dai teatri siriano e iracheno. Ma prima di farlo, Washington sembra intenzionata a frenare il potente ruolo regionale di Hezbollah nel disperato tentativo di "bilanciare" il proprio declino nella regione.

Questo spiegherebbe la recente raffica di attività diplomatica nel Levante, a cominciare dall'incontro tra il reuccio di Giordania Abdullah e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, durante il quale il primo ha informato con calma il secondo che il presidente siriano Bashar Assad è qui per restare.

Il rapporto speciale della Giordania con la Siria è qualcosa che il reuccio Abdallah è desideroso di riparare, poiché il futuro del suo paese dipende dal rilancio del corridoio giordano tra la Siria e gli stati del Golfo Persico per riavviare la sua economia.

martedì 5 marzo 2019

Inviato della Casa Bianca si incontra a Beirut coi vendipatria falangisti e altri nemici del Libano!

Primo video odierno per il nostro cliccatissimo Canale Youtube!

Nella tarda serata di ieri l'inviato del Dipartimento di Stato USA David Satterfield ha cenato coi ministri libanesi delle LF (vendipatria falangisti), con la Ministra Violette Khairallah e con gli ambasciatori americano e inglese in Libano...che cosa avranno tramato?

Probabilmente hanno stilato piani per ostacolare l'esecutivo da poco nominato, dove Hezbollah ha una forte posizione.

domenica 10 febbraio 2019

Zarif é arrivato a Beirut per la sua due giorni di incontri coi massimi vertici libanesi!

Il Ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif afferma che Teheran è pronta a offrire a Beirut una cooperazione a tutto campo nel tentativo di rafforzare i legami con il Paese dei Cedri.

Rispondendo a una domanda sul fatto che la Repubblica Islamica avrebbe offerto un aiuto militare al Libano, il diplomatico ha detto: "Teheran è pronta a mantenere la cooperazione con Beirut in ogni aspetto che il nuovo Governo libanese voglia perseguire".

Zarif ha fatto le osservazioni all'arrivo a Beirut oggi a Mezzogiorno.

A capo di una delegazione di alto rango, il Ministro degli Esteri iraniano terrà incontri con funzionari libanesi durante un soggiorno di due giorni.

sabato 9 febbraio 2019

Il Ministro degli Esteri Iraniano Zarif sarà domani a Beirut per colloqui col nuovo Governo libanese!

Domenica, secondo quanto riferito dal Portavoce ministeriale Bahram Ghasemi, il Ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif condurrà una delegazione diplomatica in Libano.

Il Portavoce del Ministero degli Esteri Bahram Ghasemi ha detto che il massimo diplomatico iraniano, Mohammad Javad Zarif, a capo di una delegazione diplomatica, visiterà Beirut domenica per conferire con alti funzionari libanesi su una vasta gamma di argomenti.

lunedì 4 febbraio 2019

Lo Sceicco Qassem rintuzza gli addebiti fantasiosi di Netanyahu sul nuovo Governo libanese!


Lo Sceicco Naim Qassem, il Vicesegretario del movimento di resistenza di Hezbollah in Libano, ha sottolineato che il regime ebraico non è pronto per uno scontro con il Libano.

"Non penso che Netanyahu sia pronto per iniziare un conflitto con il Libano ora perché la situazione è complicata e non è veramente interessato alla guerra", ha detto lo Sceicco Qassem in un'intervista a un canale televisivo libanese domenica scorsa.

"Ma se vuole lanciare una guerra, siamo pronti", ha aggiunto.

Qassem ha anche respinto le accuse fatte all'inizio del giorno da Benjamin Netanyahu che Hezbollah controllava il nuovo Governo in Libano, "e quindi l'Iran lo controlla".

"Queste accuse non sono importanti: Hezbollah si considera parte di un Governo di unità nazionale in Libano", ha detto il religioso.

sabato 2 febbraio 2019

Il Governo libanese ha già un programma: "I soldi verranno dal Qatar, tutto il resto dall'Iran!"

"I soldi verranno dal Qatar; tutto il resto dall'Iran".

Potrà anche sembrare semplicistico, ma, in buona sostanza, è questo "il piano" che dovrebbe assicurare al Paese dei Cedri stabilità e prosperità nei prossimi anni sotto il Governo di unità nazionale inaugurato ieri.

Del resto, se ci pensate, é assolutamente logico: il Qatar ha bisogno di rompere l'isolamento a cui Riyadh e alleati vorrebbero costringerlo e il Libano, il più "internazionale" dei Paesi del Levante é il trampolino ideale per questo scopo.

venerdì 1 febbraio 2019

Finalmente! Il Libano ha un nuovo Governo (e Hezbollah la spunta!)

Lungo e dettagliato video sul nostro cliccatissimo Canale Youtube, con la LISTA COMPLETA dei Ministri del nuovo Esecutivo libanese, con nomi, appartenenze partitico/settarie e dicasteri assegnati.


Saad Hariri, il figlio del palazzinaro truffaldino ammazzato dai sionisti col drone lanciamissili ha dovuto cedere: il Ministero della Salute é andato a un esponente nominato da Hezbollah.

lunedì 7 maggio 2018

Nasrallah, magnanimo nella vittoria, pronuncia parole concilianti e distensive nel primo discorso post-elettorale!

Nel primo discorso ufficiale tenuto dopo la chiusura delle urne per le elezioni politiche 2018 e la pubblicazione dei risultati non ufficiali (che vedrebbero l'Alleanza 8 Marzo presidiare il Parlamento di Beirut con una confortevole maggioranza di 67 seggi su 128) il Segretario Generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha pronunciato un primo discorso dai toni molto morbidi e concilianti, invitando anche i partiti avversari (Alleanza 14 Marzo) e cooperare per risolvere i problemi della nazione.

venerdì 16 marzo 2018

Stupefacente metamorfosi di Saad Hariri! Adesso dichiara che israhell é la maggiore minaccia al Libano!

Se c'é una cosa divertente in politica internazionale deve essere quella di vedere un ex-avversario diventare, magari non proprio un tuo alleato, ma quantomeno qualcuno i cui immediati interessi convergono con i tuoi.

In questo caso dobbiamo immaginare che gli ultimi mesi del Presidente Michel Aoun, di Sayyed Hassan Nasrallah, di Nabih Berri e in generale di tutti i componenti dell'Alleanza 8 Marzo devono essere stati molto, molto divertenti.

Infatti, dopo le sue disavventure saudite, tra sequestro, imbarazzanti interviste sotto sedativi, minacce e patimenti vari, Saad Hariri, da cagnolino di Riyadh e Tel Aviv, é diventato, se non proprio un sostenitore della Resistenza, quantomeno un assertore della sovranità nazionale libanese e del suo diritto all'autodifesa.

giovedì 20 agosto 2015

Hezbollah ribadisce: "Non esiste nessun altro candidato accettabile per la presidenza all'infuori di Michel Aoun!"

Il movimento sciita libanese Hezbollah ha ribadito in termini inequivoci il proprio totale e univoco sostegno alla candidatura presidenziale di Michel Aoun, leader del Libero Movimento Patriottico, ex-Primo Ministro ed ex-Comandante in capo dell'Armee Libanaise.
La dichiarazione é stata fatta durante l'inaugurazione di una nuova università a Beirut, durante la quale il Segretario Generale Hassan Nasrallah, parlando di fronte ai Presidi di Facoltà, ha dichiarato: "Il Generale Aoun é l'unico candidato accettabile, con una fama e un sostegno bipartisan e una storia politica e personale inappuntabile".

giovedì 6 novembre 2014

Parlamento libanese in carica fino al 2017; la previsione di Nasrallah sull'estensione del mandato puntualmente si é avverata!

Solamente pochi giorni fa riportando le dichiarazioni di Sua Eminenza Hassan Nasrallah sulla situazione politica interna libanese abbiamo registrato come, oltre a reiterare quella di Michel Aoun come unica candidatura possibile alla Presidenza del paese, egli avesse indicato la possibilità di un'estensione di mandato al Parlamento come "un male minore" rispetto alla prospettiva di paralisi istituzionale in un momento critico per il Paese dei Cedri.

Puntualmente, con 95 voti a favore su 128, la Camera dei Deputati di Beirut ha votato la mozione che ha esteso il mandato del Parlamento fino al 2017, estensione ben più consistente di quella precedente, che prolungava la validità della camera eletta nel 2009 (che avrebbe dovuto scadere a metà 2013), per ulteriori 17 mesi.

L'Alleanza progressista 8 Marzo possiede 62 seggi, quella filoisraeliana e filosaudita 60 (a causa dell'antiquato sistema di ripartizione dei seggi che assegna più rappresentanza ai cristiani maroniti, una volta maggioranza, ma ormai di gran lunga superati dagli Sciiti) e 6 al partito druso PSP.

Nemmeno il disonesto sistema di ripartizione dei deputati ha potuto dare ai lacché dell'Imperialismo una maggioranza, e visto che i Drusi hanno potuto vedere come in Irak e in Siria, laddove i wahabo-takfiri prendono il sopravvento le minoranze (cristiane, yazidi, alawi e anche druse) finiscono SUBITO nel mirino, non c'é da stupirsi se la popolarità dei partiti filosauditi sia in picchiata.

Quando si terranno le prossime elezioni politiche (sia nel 2017 o in altra data) prepariamoci a un crollo verticale delle formazioni antinazionali asservite a Washington e a Tel Aviv.

mercoledì 17 settembre 2014

Aoun: "Nessuna vittoria possibile contro l'ISIS senza il coinvolgimento di Siria, Russia e Iran!"

Il leader del Libero Movimento Patriottico libanese, l'Ex-generale Michel Aoun, l'uomo politico che ha avuto il merito di offrire ai Cristiani Maroniti del Paese dei Cedri che non si riconoscevano nei partiti conservatori filiati dalla Falange Libanese (ormai totalmente asserviti a Washington, Riyadh e Tel Aviv) una formazione in cui identificarsi, ha parlato ai giornalisti locali e regionali riguardo la crisi coi militanti wahabiti addossati al confine con la Siria.

Aoun ha chiarito come nei dintorni di Arsal si fosse registrata presenza di militanti takfiri ben prima che la milizia sciita di Hezbollah si mobilitasse in aiuto del legittimo Governo siriano, quindi l'accusa dei giustificatori e sodali dei terroristi che incolperebbero il partito di Nasrallah di aver 'causato' l'ingresso dell'ISIS nel paese é speciosa e ipocrita, oltre a essere totalmente falsa.

Aoun ha anche aggiunto che chiunque voglia sradicare seriamente la minaccia dell'ISIS deve farlo con la cooperazione e il consenso dei Governi di Iran, Siria e Russia e che "nulla di serio" potrà venire da iniziative che rifiutino a priori la collaborazione con questi soggetti. Il Segretario dell'LMP ha infine concluso le proprie dichiarazioni invitando il Parlamento di Beirut a eleggere finalmente il Presidente del paese, spezzando l'impasse che paralizza il Libano da mesi.

sabato 2 agosto 2014

Barbouze wahabiti ammettono: "La Fratellanza Musulmana, la Turchia fondamentali e l'Alleanza 8 Marzo ci hanno aiutato!"

Alcuni terroristi egiziani che hanno partecipato al conflitto in Siria al fianco dei gruppi terroristici hanno riconosciuto il coinvolgimento del gruppo terroristico dei Fratelli Musulmani in Egitto, del Partito Giustizia e Sviluppo che governa in Turchia e dell'Alleanza 8 Marzo del Libano, nel reclutamento e nella formazione di migliaia di terroristi, facilitando il loro ingresso nel territorio siriano.

Il giornale egiziano Al-Youm al-Sabaa, ha riportato la notizia, attraverso un'indagine condotta con interviste al gruppo terroristico della Fratellanza musulmana che ha facilitato l'entrata dei terroristi in Siria attraverso il Libano, dove aver ricevuto addestramento con la supervisione dei partiti filoamericani e filosauditi libanesi per poi passare in Turchia, dove hanno potuto attraversare il confine siriano.

Il giornale ha messo in guardia sul legame tra l’Isis e le organizzazioni terroristiche in Egitto, il cui capo dell'organizzazione / Ansar al-Beit Maqdes /, minaccia di diffondere i combattimenti dalla Siria all’ Egitto, soprattutto dopo il ritorno dei giovani egiziani verso il loro paese e la formazione di gruppi legati a queste organizzazioni.

martedì 6 maggio 2014

Raad: "Il Libano ha bisogno di un Presidente che difenda la Resistenza e preservi la Sovranità nazionale!!"

"Un Presidente che difenda la scelta del popolo libanese di Resistere alle aggressioni e alle invasioni, che preservi la sua Sovranità, non un Presidente che si pieghi e si chini alle richieste dei mercati e delle borse", questo ciò di cui necessita il Paese dei Cedri nelle piane e chiare parole del Capo della delegazione parlamentare di Hezbollah Mohammed Raad, in una dichiarazione rilasciata il giorno prima della nuova riunione del Parlamento per l'elezione del successore di Michel Sleiman.

E' chiaro che fino a quando il blocco minoritario dell'Alleanza 14 Marzo continuerà a proporre come candidato un nome irricevibile come quello di Samir Geagea, collaboratore con l'invasore sionista, mandante di assassinii e lui stesso assassino, già ospite delle patrie galere rilasciato solo grazie all'indebita ingerenza americana negli affari interni libanesi, le possibilità di uscire dall'impasse sono pressoché nulle.

Del resto nell'ultima seduta plenaria, appena 47 parlamentari su 128 si sono presentati per scrivere sulle schede il nome dell'assassino Geagea; segno che alla candidatura di Michel Aoun mancano pochissimi voti per arrivare alle 86 preferenze mandatarie per la nomina a Presidente della Repubblica.

mercoledì 23 aprile 2014

Improbabile un'elezione odierna per il Presidente della Repubblica libanese!

Come annunciato in precedenza il Parlamento libanese si é riunito in seduta plenaria per dare il via alle votazioni per l'elezione del successore del Presidente Michel Sleiman. Tuttavia, a smentire il precedente ottimismo in merito, é praticamente impossibile che entro oggi si arrivi all'elezione del nuovo Capo di Stato, visto che le coalizioni parlamentari non si sono accordate su un nome "super partes".

Per eleggere il Presidente servirà infatti una maggioranza qualificata di 86 parlamentari su 128 e senza un accordo bipartisan tale soglia é del tutto velleitaria per ogni candidato "di coalizione". L'Alleanza 14 marzo si é intestardita a proporre il nome del killer ex-carcerato Samir Geagea, che non verrà mai e poi mai accettato come Presidente dei Libanesi.

Il leader Druso Jumblatt ha proposto come candidato il parlamentare originario di Aley, Henri Helou, che potrà racimolare i 13-15 voti controllati dal PSP e dai suoi alleati. L'Alleanza 8 Marzo, blocco progressista di Hezbollah, Amal, LMP, Marada, SSNP e partiti di Sinistra ha annunciato che voterà scheda bianca tutto il giorno.

giovedì 17 aprile 2014

Nabih Berri spera che il nuovo Presidente libanese possa venire eletto mercoledì 23 aprile!

Secondo quanto riportato dalle fonti ufficiali libanesi il successore di Michel Sleiman alla carica di Presidente della Repubblica dovrebbe venire eletto il prossimo 23 aprile.

Il Presidente del Parlamento Nabih Berri ha stabilito data e modalità della riunione plenaria da cui un candidato dovrebbe uscire con una maggioranza qualificata del 66 per cento.

Il candidato ideale quindi deve essere una figura capace di attrarre consenso al di là degli steccati ideologici visto che giocoforza deve ricevere consenso da entrambe le coalizioni che si fronteggiano nell'arco parlamentare.

Secondo gli accordi che regolano la vita politica libanese il Presidente della Repubblica dovrebbe venire scelto nella minoranza cristiano-maronita.

martedì 25 marzo 2014

In Libano le tensioni, anziché divenire settarie, dividono la comunità sunnita!!

Avevamo dato notizia, il giorno stesso della loro esplosione, riguardo gli scontri di Beirut tra i sostenitori di Shaker al-Berjawi e i militanti di gruppi wahabiti, durati diverse ore e interrottisi solo con l'intervento massiccio dell'Armee Libanaise.

Purtroppo, la condizione disagiata in cui avevamo uploadato il post in questione, non ci permise di articolare a sufficienza il background di tale confronto armato, che dimostra come la realtà sul campo nel Paese dei Cedri si stia muovendo in senso del tutto opposto alle speranze di estremisti religiosi filosauditi e loro sostenitori dentro e fuori dal Libano.

Infatti, anziché portare a una rinascita del settarismo e dell'ostilità tra sciiti e alawiti (sostenitori del legittimo Governo siriano di Assad) e sunniti (parte dei quali fiancheggiano Riyadh e i mercenari terroristi wahabiti in Siria), l'operato dei fanatici fondamentalisti sta fessurando ed esacerbando gli animi nella comunità sunnita stessa, una cui gran parte non si riconosce affatto nelle mire saudite e takfire.

Eccellente esempio di ciò é proprio il Movimento Arabo di Berjawi che, pur sunnita, sostiene apertamente l'Asse della Resistenza, il Governo Assad e la Alleanza 8 Marzo.

Speriamo, pur senza nuovi scontri armati, che questo trend non faccia altro che rafforzarsi, in maniera che takfiri e loro sodali si sentano sempre più isolati e snobbati in Libano e altrove.

domenica 16 febbraio 2014

Dopo dieci mesi di attese e rinvii viene alla luce a Beirut il Governo bipartisan di Tammam Salaam!

Il Presidente della Repubblica libanese Michel Sleiman e il Premier in pectore ormai da dieci mesi, Tammam Salam hanno finalmente annunciato la nascita del nuovo esecutivo bipartisan e di transizione che dovrà traghettare il Paese dei Cedri verso nuove elezioni.

Il Governo che sostituirà quello dimissionario di Najib Mikati ha finalmente visto la luce quando, vedendo l'ormai irreversibile situazione militare in Siria, dove non vi é traccia dell'indebolimento della posizione di Bashir el-Assad, il leader dell'Alleanza 14 Marzo (il Renzo Bossi libanese Saad Hariri) si é rassegnato a condividere i portafogli ministeriali con la coalizione filosiriana di Hezbollah, Amal, LMP, Marada, SSNP e altri partiti minori.

Di seguito la lista dei Ministri.

Tammam Salam  - Premier.

Samir Mokbel  - Vicepremier e Difesa.

Boutros Harb - Telecomunicazioni.

Mohammad Fneish - Rapporti col Parlamento.

Wael Abou Faour - Sanità.

Ali Hassan Khalil - Finanze .

Gebran Bassil - Ministro degli Espatriati.

Ghazi Zaiter appointed - Trasporti e Lavori Pubblici.

Arthur Nazarian - Energia e Risorse Idriche.

Michel Pharaon - Turismo.

Hussein Haj Hassan -Industria.

Akram Shouhayib - Agricoltura.

Ashraf Rifi - Giustizia.

Elias Abou Saab - Istruzione, Educazione e Ricerca.

Nouhad Machnouk - Interni e Municipalità.

Sejaan Azzi - Ministero del Lavoro.

Ronnie Arayji - Ministro della Cultura.

Alice Shabatiny - Ministero per gli Affari dei Profughi.

Rashid Derbass - Affari Sociali.

Ramzi Jreij appointed - Informazione.

Abed Al Moutaleb Hennaoui - Ministero per la Gioventù e lo Sport.

Nabil De Freige - Ministro della Funzione Pubblica.

Alain Hakim - Economia e Commercio.

Mohammad Machnouk - Ministro dell'Ambiente.

sabato 18 gennaio 2014

Umiliante dietro front di Saad Hariri, il Renzo Bossi libanese, che deve accettare il Governo di grande coalizione!

Per garantire la governabilità e la sicurezza del Libano in attesa delle prossime elezioni politiche, lo abbiamo detto più volte, non vi era alternativa di sorta, dopo le dimissioni di Najib Mikati, a un esecutivo di larghe intese che garantisse l'amministrazione ordinaria fino alla chiamata alle urne.

Di diverso avviso era Saad Hariri, il Renzo Bossi libanese, che istigato dai membri del suo partito sunnita più pesantemente compromessi con i terroristi takfiri filosauditi, ostinatamente ha bloccato questa soluzione per molti mesi ingenuamente sperando che attentati e provocazioni facessero degenerare il Paese dei Cedri in una situazione di violenza settaria.

Ma la calma, l'esperienza politica e la brinkmanship dei dirigenti di Hezbollah da Hassan Nasrallah in giù hanno infine avuto la meglio e così anche il mezzo-saudita figlio di papà ha dovuto abbassare la cresta e 'ammettere' in una dichiarazione rilasciata ieri, che sarà pronto a sedere a fianco del partito sciita e degli altri movimenti dell'Alleanza 8 Marzo in un prossimo Governo istituzionale.

domenica 29 dicembre 2013

Gravissima gazzarra wahabita organizzata da Saad Hariri e complici al funerale di una vittima dell'autobomba takfira!

Più di una volta su queste pagine abbiamo lodato la serietà e il rigore del Gran Mufti sunnita libanese Rashid Qabbani, sempre pronto a denunciare le deviazioni e le distorsioni del Corano operate dai terroristi wahabiti al servizio della coalizione filoisraeliana e filoamericana e a ricordare come il ruolo dei sunniti in Libano (ma anche in Siria e altrove) non é quello di farsi pedine dell'America e di Sion al soldo di una dinastia corrotta come quella dei Saoud ma di stare a fianco dei loro fratelli musulmani sciiti e arabi cristiani contro l'Imperialismo e il settarismo.

Oggi il grande uomo di fede, intervenuto al funerale di una delle vittime dell'autobomba wahabita dell'Hotel Fenicia, é stato aggredito da una claque di estremisti takfiri appositamente convocati dal partito di Saad Hariri, il Renzo Bossi libanese, che hanno costretto il religioso e il suo seguito a rimanere chiuso in una sezione della Moschea di Al-Khasheqji fino a che un team dell'ISF (Intelligence Strke Force, il corpo d'assalto dello spionaggio libanese), non ha fatto irruzione nello stabile portando in salvo gli assediati.

I partiti dell'Alleanza 8 Marzo hanno stigmatizzato l'accaduto avvertendo Saad Hariri e complici che saranno ritenuti personalmente responsabili di altri attacchi alla figura e alla persona di Qabbani. L'accaduto dimostra come la coalizione takfira non ha nessun rispetto per le figure religiose ed é pronta a scagliarcisi contro quando esse diventino 'scomode' per la loro coerenza e integrità morale.