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sabato 25 novembre 2017

Il leader del PSP libanese, il Druso Walid Jumblatt attacca Casa Saoud: "Smettete di distruggere lo Yemen!"

Nella fauna politica mediorientale Walid Jumblatt, leader del PSP, é un esemplare raro di una peculiare specie, indubitabilmente imparentata coi gechi e coi camaleonti.
Infatti, per garantire la propria sopravvivenza, non esiste patto o promessa che egli non abbia rotto, disatteso o denunciato e non esistono alleati che egli non abbia tradito o abbandonato.

Nella sua ennesima "giravolta" politica Jumblatt, sentendo "il vento" che spira in Libano e in altri paesi arabi ormai arcistufi dell'arroganza e delle ingerenze di Riyadh ha puntato i propri cannoni su Casa Saoud e ha aperto il fuoco.

giovedì 19 ottobre 2017

Ecco come il Generale Zahr Eddine rispondeva alle speciose accuse del venduto Jumblatt!

Intervistatore: "Jumblatt dice che lei sta uccidendo i Siriani..."

Zahr Eddine: "Queste accuse sono false e, semmai, potrebbero venire rivolte verso di lui, Walid Jumblatt".

"Prima di tutto...Walid Jumblatt é un uomo a cui manca ogni senso di equilibrio..."

"...é un uomo, instabile, incoerente, o incostante...si sposta da una posizione all'altra...e questo rende le sue parole vuote e prive di significato..."

Intervistatore: "Quindi non risponderà ai suoi addebiti?"

Zahr Eddine: "Assolutamente no, mi degraderei se lo facessi..."

Intervistatore: "Secondo lei, dai tempi della Guerra Civile Libanese, quanto sangue ha sulle mani Walid Jumblatt?"

sabato 20 dicembre 2014

I terroristi takfiri in Libano ai ferri corti coi loro protettori politici, li minacciano via video!!

I terroristi wahabiti che nei loro covi del Nord del Libano ancora tengono prigionieri dei militari di Beirut  dopo gli intensi scontri che si sono ripetuti dallo scorso agosto in avanti sentono ormai che non hanno più nessuna speranza di trasformare le zone di Arsal e di Tripoli Siriaca nei "rifugi sicuri" che tanto farebbero comodo ai loro complici attivi in Siria e ai loro finanziatori in Arabia Saudita, Turchia e Qatar e per questo inviano messaggi minacciosi ai loro referenti politici nel Paese dei Cedri, i rappresentanti dell'Alleanza filosaudita, filoamericana, filosionista, compradora, antipatriottica e antinazionale del '14 Marzo'.

I terroristi accusano Saad Hariri, Samir Geagea e Walid Jumblatt di non aver 'fatto abbastanza' per dividere l'Armee Libanaise secondo linee etniche e settarie e di non aver impedito che il Governo del paese la scatenasse contro di loro infliggendo cocenti sconfitte e sostanziose perdite alle loro fila e per questo lanciano oscuri presagi di vendetta.

Nello sconnesso e ridicolo video i takfiri fumanti di rabbia accusano i loro (ex-?)alleati libanesi di "Aver lasciato che Hezbollah usasse l'Esercito libanese contro di noi", forse tralasciando di capire come l'Esercito Libanese sia determinato (anche per via della sua sempre più profonda integrazione e collaborazione con Hezbollah) a combattere qualunque forza occupante sul territorio nazionale, che sia sionista, takfira o altro.

Non sappiamo come reagirà l'Alleanza 14 Marzo ma fidiamo che l'accaduto serva come ulteriore prova che essa é sempre stata una forza contrari agli interessi nazionali libanesi e provochi un ulteriore emorragia di voti e consensi, specie dai partiti cristiano maroniti.

mercoledì 23 aprile 2014

Improbabile un'elezione odierna per il Presidente della Repubblica libanese!

Come annunciato in precedenza il Parlamento libanese si é riunito in seduta plenaria per dare il via alle votazioni per l'elezione del successore del Presidente Michel Sleiman. Tuttavia, a smentire il precedente ottimismo in merito, é praticamente impossibile che entro oggi si arrivi all'elezione del nuovo Capo di Stato, visto che le coalizioni parlamentari non si sono accordate su un nome "super partes".

Per eleggere il Presidente servirà infatti una maggioranza qualificata di 86 parlamentari su 128 e senza un accordo bipartisan tale soglia é del tutto velleitaria per ogni candidato "di coalizione". L'Alleanza 14 marzo si é intestardita a proporre il nome del killer ex-carcerato Samir Geagea, che non verrà mai e poi mai accettato come Presidente dei Libanesi.

Il leader Druso Jumblatt ha proposto come candidato il parlamentare originario di Aley, Henri Helou, che potrà racimolare i 13-15 voti controllati dal PSP e dai suoi alleati. L'Alleanza 8 Marzo, blocco progressista di Hezbollah, Amal, LMP, Marada, SSNP e partiti di Sinistra ha annunciato che voterà scheda bianca tutto il giorno.

sabato 27 ottobre 2012

Dopo essersi "giocato" la chance di far dimettere Mikati il Renzo Bossi libanese litiga anche con Jumblatt!

Saad Hariri, il politicante mezzo saudita nonché cameriere libanese dei desiderata di Riyadh, Washington e Tel Aviv nel corso delle ultime giornate ha eloquentemente e ampiamente dimostrato quanto felice fu, molti mesi fa, la scenta della redazione di "Palaestina Felix" di assegnargli sarcasticamente lo pseudonimo di 'Renzo Bossi libanese'. Infatti, dopo avere sperperato grazie alla sua mancanza di polso, leadership e capacità di tenere sotto controllo i subordinati la possibilità di costringere l'attuale Premier Najib Mikati a rassegnare le dimissioni é riuscito nella giornata di ieri a fare scoppiare un'aspra polemica con il rappresentante politico che dovrebbe invece corteggiare e coccolare, nella speranza di fargli ritirare il sostegno all'attuale compagine governativa.

Parliamo ovviamente di Walid Jumblatt che, majakovskianamente "solido come un lavandino", dopo aver dodici mesi addietro annunciato il suo ritiro dalla scena politica attiva, continua a esercitare la propria "potestas" da padre-padrone sul Partito Socialista Progressista, formazione politica di punta della minoranza drusa, che egli considera niente meno che come una sua proprietà personale, anche in ciò denunciando la sua natura di 'uomo del passato', legato alle consuetudini e ai riti della vecchia politica libanese delle 'grandi' famiglie, al tempo in cui i Gemayel, i Frangieh, i Jumblatt e pochi altri 'clan' si spartivano potere e influenza come signori feudali (o, se volete, come capimafia).

Hariri vorrebbe riportare Jumblatt e il suo PSP nell'orbita dell'Alleanza 14 Marzo e a tal fine ha intessuto negli ultimi mesi una fitta ragnatela di contatti ma, all'indomani del fallito assalto dei sostenitori di 'Al-Mustaqbal' al Grand Serail, é riuscito, forzando la mano, a impelagarsi con lui in una sgradevole polemica, che ha già molto raffreddato l'atmosfera tra le due parti.

Il Renzo Bossi di Beirut infatti avrebbe 'intimato' più che invitato Jumblatt a far dimettere 'immediatamente' i ministri del PSP dall'esecutivo, per mantenere la pressione sul Primo Ministro Mikati; Jumblatt da vecchia volpe della politica libanese, non ci tiene affatto a venire considerato solidale con coloro che hanno rischiato la scorsa settimana di innescare una nuova guerra civile (venendo peraltro frustrati nei loro intenti), nulla infatti in Libano é più pericoloso per un leader politico dell'aura, potremmo quasi dire dell'odore del 'perdente'.

Ne é seguito lo scambio che sintetizziamo qui:

Jumblatt: "Non causerò un vuoto istituzionale in questo clima politico instabile"

Hariri: "Jumblatt é un bugiardo, mi ha accusato di aver detto che il Colonnello Hasan é un martire sunnita, ma queste sono state le parole del suo alleato, il Premieri Mikati".

Jumblatt: "Se Mikati ha detto veramente queste parole ha commesso un errore: Hasan é un martire di tutto il Libano".

Hariri: "Che Dio ti perdoni Walid (Jumblatt), tu vedi l'aderenza all'alleanza con Siria e Iran e la chiami stabilità"

Jumblatt: "Che Dio, se deve perdonare qualcuno, si occupi di aver misericordia di te, Saad, per queste tue affermazioni".

Non c'é che dire; un altro "brillante successo diplomatico" del Trota libanese!
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giovedì 12 aprile 2012

Il Leader dei Drusi siriani dichiara ad 'Al-Intiqad': "Il nostro Paese e il suo Governo trionferanno contro ogni complotto!"


Hammoud Hinnawi, Sheik Akl (cioé capo spirituale supremo) dei Drusi di Siria ha dichiarato nel corso di una sua intervista col quotidiano "Al-Intiqad" che la sua comunità é 'compatta e determinata nel dichiararsi fedele al Presidente Assad e fiduciosa nell'esito del corso di riforme istituzionali iniziate con la compilazione di una nuova Carta costituzionale, proseguite con la sua approvazione e che culmineranno presto in nuove elezioni politiche.

"La comunità drusa é grata al Governo e sta impegnandosi in ogni modo possibile al di sopra di ogni considerazione egoistica e particolare per fare sì che presto il periodo di confusione e violenza dovuto alle trame straniere contro la Siria rimanga solo uno sgradevole ricordo". Hinnawi ha dichiarato che la presenza di una forte comunità drusa in Libano ha sempre contribuito a far sentire molto vicino al loro cuore questo paese confinante e che pure alcuni leader politici non dovrebbero pensare, per questo, di potere lanciare appelli distruttivi e anti-governativi sperando che vengano raccolti da qualcuno, giacché gli interessi profondi di Siria e Libano sono molto legati e se l'una dovesse sperimentare grave instabilità e conflitti questi non tarderebbero a contagiare anche l'altro.

"I Drusi siriani hanno dei valori costanti, che sono come scolpiti nelle montagne, tra essi figurano la lealtà al bene comune e la convinzione nei risultati del dialogo e della cooperazione". A domanda precisa lo Sheik Akl ha risposto dichiarando la propria ammirazione per Hezbollah e assicurando che in Siria i Drusi, così come il resto della popolazione, ammirano il movimento politico e militare sciita per "avere scelto la strada della Resistenza armata contro i soprusi e le ingiustizie". "Nessuno", ha concluso poi "può anche solo permettersi di dubitare del ruolo decisivo di Hassan Nasrallah nella Storia non solo dello sciismo o del Libano ma in quello stesso della Nazione Araba".
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lunedì 31 ottobre 2011

Walid Jumblatt difende le armi di Hezbollah, annuncia il suo ritiro dalla politica attiva nel corso del 2012!


Lo storico rappresentante della comunità drusa libanese nonché Segretario Generale del Partito Socialista Progressista Walid Jumblatt, parlando all'assemblea generale annuale della formazione politica ad Aley, 17 chilometri a Sud di Beirut, ha dichiarato che le forze di Hezbollah sono necessarie a proteggere la libertà e l'indipendenza della nazione libanese e che esse non devono affatto venire messe in discussione e tantomeno venire disarmate.

Jumblatt ha dichiarato che il dialogo nazionale é la via maestra per risolvere la questione della strategia nazionale di difesa, nella quale é compreso il ruolo di Hezbollah ma anche delle altre forze armate della Resistenza, che per ora sono impresicindibili componenti dell'autonomia del Paese, come dimostrato dagli eventi della Guerra del 2006, quando furono Hezbollah, Amal, l'SSNP, il PFLP-GC e il Partito Comunista libanese a prendere le armi e a bloccare e respingere gli invasori sionisti.

"Il principio dell'Indipendenza é cardinale per tutti i leali libanesi, e la Resistenza incarna la dedizione a quel principio anche da parte di coloro che per ora non fanno parte delle forze armate regolari". Jumblatt, che ha 62 anni, ha anche annunciato che il suo attuale termine di leadership del partito sarà anche l'ultimo e deve essere considerato transitorio o temporaneo, della durata di non più di un anno, in attesa che venga nominata, nel corso del 2012, una nuova leadership che sappia portare avanti le istanze del PSP e gli interessi della comunità drusa.
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domenica 16 ottobre 2011

Nasrallah incontra il leader druso Jumblatt e il Ministro dei Trasporti: "Un confronto franco e onesto a 360°"


Il Segretario Generale di Hezbollah Hassan Nasrallah ha incontrato insieme all'ufficiale di collegamento Wafiq Safha il leader storico della comunità drusa e Segretario del Partito Socialista Progressista Walid Jumblatt e il Ministro dei Lavori Pubblici e dei Trasporti, Ghazi Al-Aridi. Durante il loro incontro i due leader hanno discusso delle situazioni politiche libanesi e regionali, ragionando anche sul recente accordo di scambio di prigionieri tra Hamas e l'occupazione israeliana.

Al termine del vertice Jumblatt ha dichiarato ai microfoni di Al-Manar, emittente di Hezbollah, che la relazione del partito druso con gli sciiti é "strategica" e che l'alleanza parlamentare di governo durerà a lungo, estendendo apprezzamento per l'atteggiamento 'franco e sincero' di Nasrallah che non si é tirato indietro davanti alle innegabili differenze di vedute tra i due movimenti, ma le ha prese in considerazione con atteggiamento 'estremamente costruttivo'.

Jumblatt ha detto di accettare in toto la triade "Popolo-Esercito-Resistenza", sottolineando come le armi della Resistenza a oggi siano una pietra angolare della difesa nazionale contro le incursioni e la minaccia di future aggressioni israeliane; passando alle valutazioni sull'operato del Governo Mikati lo ha definito "eccellente" e che ha molto apprezzato il lavoro del Premier per mantenere gli interessi nazionali evitando spaccature interne e coinvolgimenti in crisi esterne.
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mercoledì 20 luglio 2011

Incontro costruttivo tra Najib Mikati e delegazione iraniana: "Il Libano é pronto a collaborare a fondo con Teheran!"


Nel corso di un recente meeting tenutosi a Beirut tra il neo Presidente del Consiglio libanese Najib Mikati e una delegazione arrivata da Teheran e accompagnata dal locale ambasciato Ghazanfar Roknabadi entrambe le parti si sono dette "fiduciose e ottimiste" sulle prospettive politiche del prossimo futuro e "più che pronte" non soltanto a dare corso a tutti i protocolli di accordo finora siglati tra il Paese dei Cedri e la Repubblica Islamica, ma anche a firmare nuovi accordi e trattati, in maniera da cementare ancora di più i saldi legami che uniscono i due paesi.

"Siamo pronti a collaborare con l'Iran in tutti i campi" ha detto Mikati ai microfoni dell'Agenzia ufficiale di Stampa IRNA, subito dopo aver dialogato col Vicepresidente della Camera iranian Mohammad-Reza Bahonar. Mikati, capo di una nuova maggioranza parlamentare che ha visto i Drusi del PSP di Jumblatt unirsi ai Maroniti dell'LMP, agli Sciiti di Amal ed Hezbollah, ha insistito affinché il comitato bilaterale Irano-Libanese continui le sue attività, implementando i ventisei accordi stipulati finora e studiandone di nuovi.

Bahonar, congratulandosi con Mikati per la maniera sicura e conciliante con cui ha affrontato i tentativi di potenze esterne di destabilizzare il paese con accuse speciose e infondate ha specialmente mostrato apprezzamento per la sua grande popolarità presso i musulmani sunniti definendola "un baluardo" contro ogni complotto settario volto a mettere le diverse componenti della società libanese le une contro le altre. Mikati, da parte sua, ha espresso grande ammirazione per i traguardi industriali e tecnologici raggiunti dalla Repubblica Iraniana nonostante l'ostilità di paesi che, ipocritamente, si ammantano dei panni di 'difensori dei diritti' solo quando ciò non intralcia i loro affari con monarchi assoluti, dittatori e regimi razzisti dove si pratica la persecuzione etnica, esprimendo quindi la certezza che la collaborazione con l'Iran sarà essenziale affinché il Libano riesca a sviluppare la sua nascente industria estrattiva, basata sui depositi di gas offshore nelle acque del Mediterraneo.
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venerdì 17 giugno 2011

Jumblatt: "Il mio incontro con Nasrallah é stato assolutamente produttivo e soddisfacente!"


Il leader storico della comunità drusa libanese, nonché capo del Partito Socialista Progressista Walid Jumblatt ha dichiarato, in una intervista tenutasi poco dopo il suo meeting con Hassan Nasrallah di Hezbollah che il loro incontro é stato 'eccellente' indicando come entrambe le parti abbiano convenuto sulle priorità sociali ed economiche del Governo Mikati.

Secondo il quotidiano As-Safir, sulle cui pagine è apparsa l'intervista "la feroce campagna denigratoria cui l'Esecutivo é sottoposto da parte dei media filoimperialisti e filoisraeliani non é assolutamente sorprendente, ma non riuscirà a disinnescare lo zelo riformatore del nuovo gabinetto", Jumblatt ha commentato ironicamente che gli stessi media che ora si scatenano contro il Governo sono quelli che per settimane hanno giurato e spergiurato che la coalizione 8 marzo e il PSP non sarebbero mai riusciti a produrre un accordo "abbiamo avuto costanza e pazienza e abbiamo mostrato che noi avevamo ragione e loro torto".

"Non siamo certo spaventati e confronteremo ogni campagna di menzogne e insinuazioni nello stesso modo: con calma e alzando il livello di impegno e produttività delle nostre iniziative di Governo". Quasi contemporaneamente anche il movimento sciita Hezbollah rilasciava una dichiarazione riguardo la natura cordiale e produttiva dell'incontro tra Nasrallah e Jumblatt.
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martedì 12 aprile 2011

Vittoria della Coalizione 8 Marzo nel primo "test" elettorale post-Hariri


A Beirut il Governo di centrosinistra imperniato sulla presidenza di Najib Mikati e sostenuto dalla coalizione "8 marzo" sostenuta dal Partito Socialista Progressista dei drusi dello Chouf (formazione politica guidata da Walid Jumblatt) non si é ancora insediato ma, fedeli al motto secondo cui "gli esami non finiscono mai" i rappresentanti e i sostenitori della nuova maggioranza parlamentare sono già chiamati ai primi "test" elettorali visto che, in una società segmentata e policentrica come quella libanese vi sono poche sfere della vita pubblica che non si prestino alla politicizzazione.

Una elezione sindacale di routine nell'Unione degli Ingegneri di Beirut, dunque, ha offerto la prima 'cartina di tornasole' per verificare quanto solida sia, nei fatti della società civile, la solidarietà fra PSP e "8 marzo", che, secondo alcuni profeti di sventura, non avrebbe retto al di fuori dell'aula parlamentare, stante la lunga ostilità fra la comunità drusa una delle forze motrici dell'alleanza 8 marzo, cioé il partito religioso sciita Hezbollah.

Hezbollah e il PSP, infatti, pur essendo stati occasionalmente alleati nel corso della lunga e sanguinosa Guerra Civile Libanese (il che comunque ha un valore relativo visto che, con poche notevoli eccezioni, quello fu un conflitto dove quasi tutti i contendenti in un momento o nell'altro sono stati alleati di qualunque altro gruppo e/o movimento), in anni più recenti si sono sempre fronteggiati da parti opposte della barricata e non solo politicamente; nel 2008, quando il governo filo-americano e filo-israeliano di Hariri tentò un colpo di mano contro le strutture della Resistenza (insaccando una cocente e totale sconfitta) la tradizionale roccaforte dello Chouf fu l'unica posizione dello schieramento del '14 marzo' che non capitolò di fronte alle forze congiunte di Hezbollah, Amal e del Partito Socialista della Nazione Siriana.

Tuttavia le cassandre sono state smentite quando, dimentichi di tutte le ruggini passate, i voti di aderenti, sostenitori e simpatizzandi del PSP si sono ordinatamente e massicciamente riversati sui candidati della lista allineata con la coalizione 8 marzo, che ha visto Elie Bsaibes (foto sotto) del Libero Movimento Patriottico dell'ex Generale Aoun salire alla carica di Segretario del Sindacato Ingegneri con seimila seicento e novantanove voti, duecento e ottantasette in più di quelli raggranellati da Imahd Wakim, il falangista sostenuto da Hariri e alleati.

Compagni di lista di Bsaibes erano Boulos al-Haji, Rudolf Karam, Mohammed Basbous, Mustafa Fawwaz e Ayman Zeineddine, che hanno tutti raccolto più di seimila preferenze a testa (dalle 6694 di Al-Haji alle 6479 di Zeineddine), con una 'forchetta' sorprendentemente stretta fra il candidato più votato e quello con meno preferenze. A versare sale sulle ferite dei candidati del 14 marzo, poi, si é aggiunta la considerazione che persino il candidato meno votato della lista avversaria (Zeineddine, con 6479 voti), sarebbe riuscito a battere il loro campione (che ha raccolto appena 6412 preferenze).

In coda allo spoglio delle schede e alla proclamanzione dei risultati é stato proprio il decano del PSP Walid Jumblatt a sottolineare che questo primo 'test di solidità' dell'armonia fra il proprio partito e i suoi nuovi alleati dell'8 marzo testimonia come la coalizione di maggioranza non sia predominante solo nell'aula parlamentare ma abbia la forza e l'autorevolezza necessaria a proporsi come forza-guida anche nella società libanese.

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giovedì 31 marzo 2011

Nasrallah e Jumblatt si confrontano su politica interna ed estera! Soddisfazione reciproca


Il leader del Movimento politico sciita Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah e il Segretario del Partito Socialista Progressista, formazione storica dei Drusi dello Chouf, Walid Jumblatt, si sono incontrati pochi giorni fa a Beirut per discutere dei progressi nella formazione del Governo Mikati e delle sfide che attendono la Coalizione tra l'Alleanza 8 marzo e il PSP, che, dopo avere abbandonato esattamente due anni fa la coalizione di conservatori e falangisti filo-israeliani e filo-americani del '14 marzo', si é pian piano riposizionato a sinistra fino a sancire, con i suoi voti, la fine delle speranze di reincarico di Saad Hariri e l'abbrivio per un nuovo Governo a guida Mikati.

Ovviamente la conversazione tra i due leader ha fatto spesso riferimento agli eventi attuali che stanno cambiando il volto del Medio Oriente e del Nord Africa ma, nei suoi punti nodali, é stata quasi totalmente rivolta alla politica interna. Jumblatt, che poche settimane fa aveva sottolineato in un intervento ben poco lusinghiero per l'erede quanto fossero grandi le differenze tra il defunto Rafik Hariri e il figlio Saad, ha definito ai giornalisti del quotidiano 'As-Safir' il clima e i risultati dell'incontro come: "molto positivi".

"Io e il Segretario generale Nasrallah abbiamo una visione molto simile riguardo agli eventi recenti e come meglio affrontarne gli sviluppi".

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sabato 12 marzo 2011

Saad Hariri rischia di riportare il Libano ai tempi della guerra civile

Saad Hariri saluta la sua poltrona di Primo Ministro...bye bye!
Dopo avere scatenato teppisti e incendi nelle strade di Beirut e di altre città libanesi nel vano tentativo di difendere la sua poltrona di Primo Ministro ed essersi fatto ridere dietro da tutto il Mondo Arabo per aver portato meno di cinquecento persone in piazza cercando di gabellarle come "imponente manifestazione anti-Hezbollah" (nonostante che, tra il sionistame italiano in servizio permanente effettivo, non vi sia stato chi abbia prontamente riportato tale panzana) l'ex Premier libanese Saad Hariri, aiutato dai suoi alleati fascisti, sta tentando di riportare il Libano all'epoca delle lotte settarie e di fazione, giocando al "tanto peggio tanto meglio", con la sua campagna contro le forze della Resistenza.
Il falangista fascista Amine Gemayel (a destra) e l'ex carcerato Samir Geagea, miliziano squadrista e assassino.
Hariri, sostenuto dal falangista fascista Amine Gemayel, fratello di quel Bashir Gemayel che spalancò a Israele le porte del Libano nel 1982, e dall'ex capo della milizia LF, (già ospite delle patrie galere di Beirut per i suoi innumerevoli crimini nel periodo 1975-1990, quando il Paese dei Cedri si trasformò, da 'Svizzera del Medio Oriente' a paesaggio lunare post-atomico) vorrebbe 'mobilitare' l'elettorato della coalizione di Minoranza "14 marzo" nel chiedere il disarmo delle forze che hanno cacciato gli occupanti israeliani dal Sud del Libano per ben due volte, nel 2000 (con il ritiro della forza di invasione che stazionava nella regione fin dal 1982) e nel 2006, con la vittoriosa campagna d'estate contro il ritorno delle truppe israeliane oltre il confine libanese.
Murale celebrativo della milizia Amal, braccio armato del partito laico della comunità sciita libanese.
Hariri e complici cercano di presentare la manovra come un'operazione Anti-Hezbollah, trascurando di menzionare che anche il partito Amal e il Partito socialista della Nazione siriana dispongono di consistenti ali armate, che tuttavia, lungi dall'essere rivolte verso le forze politiche libanesi rivali, sono tenute in riserva per difendere la libertà e l'indipendenza della nazione, in pieno rispetto degli accordi che sancirono la fine del gorgo di violenza settaria che caratterizzò il quindicennio della guerra civile.
Plotone di miliziani del Partito socialista della Nazione siriana
Il Movimento Hezbollah ha scelto, per evitare strumentalizzazioni, di ignorare completamente la gazzarra di Hariri e dei suoi sostenitori fascisti, mentre il capo del Partito socialista progressista druso, Walid Jumblatt, ha dichiarato che tale iniziativa é contraria agli interessi nazionali libanesi; altrettanto nette, sia pure con diverse sfumature, sono le posizioni di altri importanti esponenti politici del paese.

Il Presidente della Camera Nabih Berri ha lodato la "triade" della difesa nazionale poggiata sui cardini Esercito-Popolo-Resistenza, giudicandola soluzione ideale e ottimale per conservare le prerogative di autonomia della nazione libanese; in una intervista con il quotidiano As-Safir Berri ha reitrato come tale dottrina difensiva era accettata e persino propugnata da Hariri non più tardi di alcuni mesi fa; il fatto che adesso essa sia "diventata un problema", proprio quando Hariri non é più capo del Governo, fa intuire come tale 'inversione di marcia' abbia più a che fare con la ripicca infantile di chi vuole 'rompere il giocattolo' piuttosto che lasciarlo in mano ad altri piuttosto che con qualunque preoccupazione legalistica o istituzionale.

Michel Aoun, capo del Libero Movimento patriottico, dal canto suo, ha duramente attaccato la campagna di Hariri dichiarando: "Personalmente sono orgoglioso della Resistenza e dei suoi risultati, essa é un importante puntello che mantiene il Libano saldo e libero, preservando la nostra dignità nazionale; alcuni sostenitori di Hariri hanno cercato di lanciare improbabili paragoni con la mia campagna contro le milizie quando, ancora Generale, cercai di ristabilire l'autorità dello Stato dopo tredici anni e passa di guerra civile, bene, io dico che tali paragoni sono assurdi e improponibili, allora le milizie si affrontavano sul corpo stesso della nazione, sbranandolo a ogni scontro, oggi le forze della Resistenza agiscono all'interno di una cornice istituzionale unicamente contro minacce esterne e, con il passare del tempo, la loro integrazione con l'Esercito nazionale diventerà ancora più solida e inestricabile".
Nel 1989, ricoprendo contemporaneamente la carica di Capo dell'Esercito e del Governo, Aoun cercò di disarmare le milizie libanesi, tuttavia sostiene che qualunque paragone con la situazione attuale sia assurdo e pretestuoso.
Aoun ha dichiarato di ritenere "disgustosa" la retorica di Hariri e dell'Alleanza 14 marzo accennando inoltre a 'documenti' in possesso del suo partito e dei suoi alleati dell'8 marzo, in grado di dare 'parecchi grattacapi' ad Hariri e soci e sufficienti a trasformare coloro che oggi, vanamente, vogliono indossare la toga degli accusatori, in imputati che dovranno presto salire sul banco per subire il severo giudizio del popolo e della nazione libanese.

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mercoledì 9 marzo 2011

Walid Jumblatt critica Saad Hariri e le sue iniziative anti-Hezbollah: "Non si rende nemmeno conto di essere un burattino"


Il leader del Partito Socialista Progressista druso, Walid Jumblatt, esperto navigatore del confronto politico, etnico e religioso che costituisce il fondamento della società libanese moderna, ha rimodellato il panorama parlamentare quando, con i suoi fondamentali undici deputati, ha ritirato la fiducia al debole e indeciso premier Saad Hariri, permettendo l'affermazione definitiva dell'Alleanza dell'8 marzo contro coloro che volevano assservire il Paese dei Cedri ai diktat di Israele, degli Usa e del loro screditato e iniquo 'tribunale speciale'.

Adesso, mentre Saad Hariri batte sul tamburo del 'disarmo di Hezbollah' nel tentativo di riattizzare le braci dei contrasti del passato, senza rendersi conto di portare coi suoi appelli il Libano ogni giorno più vicino alle lacerazioni del passato, il leader druso mette in guardia alleati e avversari contro i rischi immediati e non di tale irresponsabile atteggiamento.

"Il tentativo del giubilato Hariri di accusare la Resistenza nazionale é un disingenuo tentativo di riportare il Libano a fasi della sua storia recente che nessuno vorrebbe dover ricordare; non é forse abbastanza chiaro che Hezbollah e le altre forze della Resistenza non hanno mai usato le loro armi come strumenti di lotta politica? Piuttosto fu Hariri, insieme ai suoi alleati, a provocare gli scontri armati del 2008, con il suo sconsiderato tentativo di colpo di mano".

La dichiarazione, resa nel corso di un'intervista al quotidiano Al-Akhbar, é accompagnata da altre considerazioni che ben spiegano quanto poca stima di Saad alberghi nel cuore del vecchio politico del Chouf: "Nulla mi avvicina a Saad Hariri, eccetto la stima e l'affetto verso la figura di suo padre, uomo di tutt'altra pasta rispetto a lui: Rafik Hariri era un giusto, acuto, perspicace, generoso, capace di dialogare con tutti e su tutto, non avrebbe mai commesso l'errore di Saad che si sta alienando gli Sciiti e la Siria".

"Saad é manovrato, e forse non se ne rende nemmeno conto, pensa di stare 'lottando' per liberare il Libano, ma se volesse scoprire chi ha intenzione di asservire il Libano farebbe meglio a guardarsi alle spalle: dietro di lui, come al solito, ci sono Usa e Israele".

Il 14 marzo prossimo la coalizione conservatrice, filosionista e filo-usa, che si raccoglie attorno ad Hariri celebrerà una 'mobilitazione' contro i gruppi della Resistenza, gli stessi gruppi che hanno respinto vittoriosamente gli invasori israeliani nel 2006, preservando l'unità e l'indipendenza della nazione: il magazine druso Al-Anbaa così sintentizza la linea ufficiale del PSP in merito: "Il partito non si sogna di proibire ad alcuno di partecipare ai meeting o alle manifestazioni pubbliche, ma giudica i leali cittadini drusi libanesi responsabili a sufficienza per riconoscere una riunione sediziosa e contraria all'interesse comune quando la vedono".

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