La Fondazione internazionale della Croce Rossa palestinese ha finanziato la creazione di un impianto per la depurazione delle acque nella Striscia di Gaza; eretta a Rafah, nell'estremo sud dell'enclave costiera, l'impianto ha cominciato a fornire acqua dolce a 17 mila residenti dell'area ed é stato realizzato con il contributo del municipio locale. La Fondazione é convinta che la sua creazione rappresenti uno dei progetti più importanti mai completati nella regione, superando in grandezza e volume di acque trattate ogni altra struttura simile attiva in Palestina.
Il costo del progetto é stato calcolato in oltre tre milioni di Euro ed ha visto progettisti e lavoratori cooperare nella ricerca e nell'applicazione di soluzioni alternative a quelle normalmente impiegate nella realizzazione di simili strutture per ovviare alla mancanza di materiali da costruzione bloccati da Israele nell'ambito delle misure punitive di assedio e strangolamento economico della Striscia. "In qualunque altro paese" ha affermato uno degli ingegneri coinvolto nel progetto "questa struttura sarebbe stata dichiarata impossibile a realizzarsi per via della penuria di cemento e metallo che ci affligge, ma qui ormai siamo abituati a cavarcela con espedienti e trovate".
L'impianto di depurazione dovrebbe funzionare per almeno un quarto di secolo e le acque da esso depurate potranno essere usate per scopi domestici e agricoli, portando quindi a un miglioramento della qualità di prodotti e raccolti. Secondo la Croce Rossa, lo stress che prima affliggeva i pochi e piccoli depuratori d'acqua della Striscia dovrebbe diventare presto uno sbiadito ricordo.
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