UFree, il Network europeo per il Sostegno ai Diritti dei Prigionieri palestinesi ha accolto con soddisfazione la recente notizia che, in Egitto, tredici palestinesi incarcerati sotto il tirannico regime di Mubarak saranno presto lasciati liberi. L'associazione ha lodato il Supremo Consiglio delle Forze armate egiziane, organo che sta gestendo la complessa e delicata fase di passaggio dall'autocrazia del 'Faraone' filo-Israele e filo-Usa alla democrazia, per la coraggiosa decisione, che pone termine a sofferenze durate negli anni, tanto per i prigionieri quanto per le loro famiglie.
Il Direttore del Network europeo, Mohammed Hamdan, ha dichiarato: "Ci congratuliamo con gli Egiziani per questo passo positivo, che rafforza la relazione profonda e solida tra la Palestina e il loro paese e porta avanti il cammino comune verso la vera stalbilità e la vera sicurezza, che sono quelle fondate sulla Giustizia e non sul supino servilismo alle richieste di potenze straniere". Hamdan ha aggiunto, non senza orgoglio, che é stato proprio UFree a segnalare all'opinione pubblica mondiale il tormento dei prigionieri palestinesi incarcerati da Mubarak, portando alla liberazione di un primo gruppo di detenuti.
Adesso i cancelli delle prigioni di Al-Akrab, Burj al-Arab, Al-Hadra e Al-Kanater si apriranno per altre 13 persone, in attesa che tutti i detenuti per motivi politici, se non colpevoli di altri reati, possano venire liberati e tornare alle loro case e ai loro cari. Attualmente pare che vi siano meno di venti prigionieri palestinesi rimasti in Egitto; tutti gli altri si sono o liberati durante le manifestazioni e le rivolte anti-Mubarak o sono stati liberati dopo la cacciata dell'ex-Presidente.
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