Il capo riconosciuto del Movimento musulmano in Israele, lo Sceicco Raed Salah, ha recentemente espresso la sua convinzione che una Terza Intifada dovrà "necessariamente" prendere il via a causa dell'intensificarsi e aggravarsi della campagna oppressiva e razzista scatenata dallo Stato ebraico contro gli abitanti legittimi della terra da esso occupata nel 1948, rinforzata ultimamente con una nuova serie di provvdimenti discriminatori e razzisti.
La dichiarazione, rilasciata al quotidiano di Giordania 'Al-Ghad', é stata accompagnata da espressioni di viva preoccupazione per il futuro della comunità palestinese in Israele, per cui é ormai ovvio a qualunque osservatore che lo Stato sionista stia preparando una totale 'pulizia etnica'. "Israele minaccia di revocare la 'cittadinanza' ai Palestinesi che commemorano la 'Nakba', e di espellerli, pensate se in Europa riservassero lo stesso trattamento agli Ebrei che commemorano l'Olocausto".
"A noi Palestinesi non resta che combattere, adottando la strategia e l'atteggiamento della sfida e della fermezza; queste leggi hanno senso e validità solo finché una parte di noi le accetta e vi si conforma; se disobeddiremo in gran numero gli israeliani non potranno punirci tutti a meno di non organizzare una deportazione di massa e allora tutto il mondo li vedrà come i persecutori che sono, vivremo in libertà e pace su questa terra che é nostra, oppure la bagneremo col nostro sangue e ne faremo la nostra tomba".
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