mercoledì 6 aprile 2011

Raed Salah sulle nuove leggi anti-palestinesi: "Vivremo liberi su questa terra o vi saremo seppelliti come martiri!"


Il capo riconosciuto del Movimento musulmano in Israele, lo Sceicco Raed Salah, ha recentemente espresso la sua convinzione che una Terza Intifada dovrà "necessariamente" prendere il via a causa dell'intensificarsi e aggravarsi della campagna oppressiva e razzista scatenata dallo Stato ebraico contro gli abitanti legittimi della terra da esso occupata nel 1948, rinforzata ultimamente con una nuova serie di provvdimenti discriminatori e razzisti.

La dichiarazione, rilasciata al quotidiano di Giordania 'Al-Ghad', é stata accompagnata da espressioni di viva preoccupazione per il futuro della comunità palestinese in Israele, per cui é ormai ovvio a qualunque osservatore che lo Stato sionista stia preparando una totale 'pulizia etnica'. "Israele minaccia di revocare la 'cittadinanza' ai Palestinesi che commemorano la 'Nakba', e di espellerli, pensate se in Europa riservassero lo stesso trattamento agli Ebrei che commemorano l'Olocausto".

"A noi Palestinesi non resta che combattere, adottando la strategia e l'atteggiamento della sfida e della fermezza; queste leggi hanno senso e validità solo finché una parte di noi le accetta e vi si conforma; se disobeddiremo in gran numero gli israeliani non potranno punirci tutti a meno di non organizzare una deportazione di massa e allora tutto il mondo li vedrà come i persecutori che sono, vivremo in libertà e pace su questa terra che é nostra, oppure la bagneremo col nostro sangue e ne faremo la nostra tomba".

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