Fonti del Ministero della Difesa della Repubblica Islamica dell'Iran hanno rivelato come, nelle ultime settimane, i reparti del Corpo della Guardia Rivoluzionaria abbiano iniziato a ricevere in assegnazione diverse dozzine di batterie di avanzata artiglieria antiaerea, frutto della ricerca e del lavoro dell'Organizzazione delle Industrie per la Difesa da anni impegnate nella "Jihad per l'Autosufficienza Militare", dottrina che permette a Teheran di non dover dipendere da nessuno nell'organizzazione e nel rifornimento delle proprie forze armate e di poter dunque condurre una politica veramente autonoma e indipendente.
A fianco dei propri grandissimi successi nell'industria dei razzi balistici e della missilistica l'Iran non ha mai trascurato il campo dell'artiglieria convenzionale, anche come mezzo di difesa antiaerea per una serie di ottimi motivi: rispetto al razzo e al missile il proietto d'artiglieria é più economico, vola a velocità maggiore e impatta sul bersaglio con maggiore energia cinetica, grazie ai materiali moderni e a nuove tecniche come munizioni base-bleed il raggio di certi proiettili antiaerei é ulteriormente aumentato, collegati in strati successivi e coordinati con moderni sistemi ottici ed elettronici i sistemi di difesa antiaerea basati sul cannone sono meno suscettibili dei missili alle distorsioni della guerra elettronica e alle offese dei missili 'wild weasel' impiegati in funzione antiradar e di soppressione delle difese missilistiche antiaeree dalle aviazioni moderne.
I recenti sviluppi dell'industria militare iraniana nel campo dei cannoni antiaerei comprendono armi da tiro rapido e rapidissimo da 35 e 40 millimetri, capaci di saturare ampie zone di spazio aereo con proiettili a deflagrazione di prossimità e cannoni medi e pesanti capaci di coprire altitudini fino oltre i sedicimila metri dal suolo.
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