Il Ministero russo degli Affari Esteri, guidato da Sergei Lavrov ha rilasciato un comunicato fortemente critico nei confronti delle intenzioni del regime sionista di costruire ottocento nuovi appartamenti nelle colonie illegali con le quali Tel Aviv cerca di stravolgere gli equilibri etnici di Gerusalemme, "gonfiandone" a dismisura la presenza ebraica nello stesso momento in cui con angherie, sfratti e demolizioni tenta di diminuirne sempre più la popolazione araba.
"La Russia ha ripetutamente reiterato la propria posizione in merito: che ogni ulteriore costruzione su terra palestinese occupata militarmente, Gerusalemme inclusa, viola lo spirito e la lettera della legislazione internazionale e si configura come una grave violazione dei diritti dei Palestinesi". Anche il Ministero degli Esteri francese ha definito i piani sionisti di insediamento "una provocazione".
"Condanniamo risolutamente questa inaccettabile decisione ricordando che ogni genere di insediamento volto al trasferimento di popolazione in Cisgiordania e a Gerusalemme é illegale", ha dichiarato Bernard Valero, portavoce degli Esteri di Parigi, facendo notare come, per ridare respiro ai negoziati israelo-palestinesi (ormai impantanati da mesi) é necessario garantire che Gerusalemme possa diventare capitale condivisa e riconosciuta di due stati; ogni provocazione addizionale, quindi, é uno schiaffo agli sforzi della Comunità internazionale in tal senso.
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