Majidi Shakoura, quarantaquattrenne impiegato consolare francese, non aveva nemmeno deciso, insieme a sua moglie Majida (42 anni), come chiamare il bambino che da due mesi lei stava portando in grembo; adesso, grazie alla nuova "prodezza bellica" dei pirati aerei sionazisti, quel bambino é morto, in conseguenza del trauma riportato dalla madre quando, per lo spostamento d'aria causato dai missili e dalle bombe sganciate contro Beit Lahiya, tutte le finestre della loro residenza nel Nord della Striscia di Gaza sono esplose.
Lo stesso Shakoura, insieme a una delle sue figlie, una ragazzina di appena 13 anni, sono rimasti seriamente feriti dalle schegge di vetro che sono volate come proiettili e sono stati ricoverati d'urgenza in una struttura sanitaria del ghetto palestinese assediato. Il figlio non nato di Shakoura (che come il padre avrebbe goduto di cittadinanza francese) é la seconda vittima dopo Mohammed Zaher al-Kelani del piratesco attacco aereo sionista mirato contro una caserma della polizia, bersaglio interdetto alle azioni militari persino in tempo di guerra, secondo le convenzioni internazionali.
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Beato, o israele, chi prenderà i tuoi figli e li sbatterà contro la pietra!
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