Un giorno il ragazzo di 19 anni che vedete in foto é stato arrestato dagli sgherri del regime ebraico; l'accusa, far parte di Al-Fatah (quando Al-Fatah non era la cricca di satrapetti e piccoli cacicchi compromessi con Israhell e da questo foraggiati -se si comportano 'bene'-) gli garantì un soggiorno di 34 anni in prigione, che lo ha reso l'uomo che vedete nella seconda foto. Guardate una foto, guardate l'altra e pensate che ogni ruga che ha solcato la pelle giovane e fresca che vedete nella prima immagine, ogni capello fattosi più grigio e ispido come si nota nella seconda, tutte le innumerevoli differenze che separano le due immagini, pure della stessa persona prese più o meno a 408 mesi di distanza, é il risultato di una metamorfosi che si é tutta consumata nello spazio di celle, galere e prigioni.
Nael Barghouti, il veterano dei detenuti politici palestinesi, é stato in prigione più di Nelson Mandela, più di Aleksandr Solzhenitzyn e più di Sakharov, eppure il suo nome é ignoto al grande pubblico occidentale che vive sotto la cappa mediatica controllata e censurata dalla lobby sionista internazionale. Adesso, grazie alla grande vittoria di Hamas, Nael Barghouti é stato liberato ed é stato liberato anche se appartiene alla fazione che ha cercato di esautorare Hamas dalla sua vittoria elettorale e ha compiuto un golpe armato contro di essa; perché Hamas riconosce che Barghouti non ha parte in quelle scelte criminose e perché a prescindere dalla sua appartenenza di partito egli é diventato un esempio per tutti i Palestinesi: religiosi, secolari, socialisti, nazionalisti.
Adesso Nael Barghouti, che per trentaquattro anni, gli anni della giovinezza e della virilità, non ha conosciuto altro che la compagnia di altri uomini, che fossero prigionieri o secondini, é riuscito finalmente a unirsi in matrimonio con Iman Nafi, con una semplice e breve cerimonia privata tenutasi lo scorso martedì e di cui é stata data notizia solo molti giorni dopo, per evitare che un momento intimo si trasformasse in una occasione pubblica. Come Nael, anche la sposa, Iman, é una ex-prigioniera politica, tenuta incarcerata per quasi quindici anni dallo spietato regime sionista.
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