Il Ministro della Salute palestinese Dottor Bassem Naim è sul punto di dichiarare la "Catastrofe Sanitaria" nel territorio della Striscia di Gaza, dovuta alla ormai totale cessazione della produzione di energia nell'unica centrale termoelettrica dell'enclave e l'interruzione della distribuzione di corrente tramite la rete fissa, che costringe tutti coloro che vogliono far funzionare apparecchi elettrici a ricorrere all'uso di generatori a combustibile.
Tutte le strutture come ambulatori, cliniche e ospedali vedono a rischio le loro scorte di sangue, plasma, organi da trapiantare e medicinali da conservare al freddo, oltre alla possibilità di fornire procedure salvavita come rianimazione, respirazione assistita, dialisi e molte altre ancora, che dipendono dalla regolare disponibilità di corrente elettrica.
In una conferenza stampa tenuta presso l'Ospedale Al-Shifa il Dr. Naim ha dichiarato che il Ministero della Salute non sa per quanto sia possibile sostenere una simile situazione, ma "sicuramente non più di alcuni giorni"; se l'afflusso di carburante alla centrale elettrica non sarà ripristinato o se non si ricorrerà a qualche misura straordinaria, come l'allacciamento della Striscia di Gaza alla rete elettrica egiziana, entro la prossima settimana potrebbero esserci letteralmente centinaia di morti.
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Gli ineffabili militari egiziani si devono dare una mossa, perché non deviano il gas esportato sottocosto invece che in Israele a Gaza?
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