Sgherri del regime di Riyadh, spregiando le più elementari norme umanitarie, hanno arrestato il Direttore sanitario dell'ospedale di Awamiyah, nella provincia sciita dell'Est del paese, con la cosiddetta "accusa" di aver fatto prestare cure ai feriti delle dimostrazioni di proteste che da mesi infiammano la regione affacciata sul Golfo Persico i cui abitanti ne hanno abbastanza di venire trattati come cittadini di seconda classe nel loro stesso paese e di contribuire col petrolio estratto dalle loro terre allo stile di vita satrapico e stravagandi del Re e dei Principi di Casa Saoud.
Ormai, dopo mesi di manifestazioni, scontri, uccisioni, arresti arbitrari e torture i cittadini ne hanno abbastanza e chiedono l'abdicazione del Re corrotto o, in alternativa, una secessione dall'Arabia Saudita che dia alla loro regione, separata per Storia, etnia, cultura e setta dell'Islam dignità di nazione indipendente e autonoma, secondo il Diritto di autodeterminazione.
Ormai le vittime della repressione accertate sono centinaia, ma potrebbero essere molte di più visto che tra gli arrestati tenuti in stato di "incommunicado" molti, forse moltissimi, saranno stati seviziati e torturati a morte, nel complice e ipocrita silenzio della comunità internazionale.
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