Amr Moussa, probabile candidato alle prossime elezioni presidenziali egiziane, ha preso la parola commentando le recenti dichiarazioni del Partito di Libertà e Giustizia (forza politica di maggioranza relativa al Parlamento recentemente eletto), dichiarando che a suo avviso la necessità se non dell'abolizione 'quantomeno di una profonda revisione' della cosiddetta "Pace di Camp David" ormai é una necessità non più eludibile.
Moussa, già Segretario Generale della Lega Araba, ha dichiarato a un reporter della rivista statunitense 'Foreign Policy' che l'accordo di pace del 1979 é ormai 'arrivato ai limiti della sua utilità' e che comunque non é mai stato implementato in maniera corretta, ma anzi squilibrata e parziale, tenendo in primo piano le convenienze di una parte sola (quella israeliana) e trascurando diritti e rivendicazioni egiziane.
In effetti per come é stato stilato, imposto e implementato il cosiddetto trattato di Camp David si può considerare come una "punizione" inflitta all'Egitto per avere 'osato' sconfiggere sul campo di battaglia l'esercito sionista, piuttosto che il risultato di un accordo negoziato da una posizione di forza come quella acquisita appunto dall'Egitto durante la Guerra del Ramadan del 1973.
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