Originale, coraggiosa, ben studiata e preparata...un grandissimo successo, come altro definire l'iniziativa pubblica di "Adalah-NY", frazione newyorchese del network internazionale per il rispetto dei Diritti umani in Palestina, che ha animato pochi giorni fa la vasta e affollata hall della celebre stazione ferroviaria Grand Central, che molti di noi conoscono per aver visto in numerosi film ambientati nella "Grande Mela"?
Accompagnati dalla musica e dal ritmo (forniti "live" da una piccola orchestra) di "Don't Stop Believing" dei 'Journey' gli attivisti di Adalah si sono esibiti in una routine di danza e canto adattando il testo originale in 'Don't Stop Boycotting', ricordando ai passanti che si fermavano a osservarli e ammirarli quanto sia vitale colpire gli interessi economici del regime dell'Apartheid ebraico evitando sia di comprare beni provenienti da Israele, ma soprattutto evitando prodotti e servizi di compagnie che facciano affari, investano o realizzino progetti in quel paese.
Le strofe della canzone 'riadattata' menzionavano anche artisti come Roger Waters ed Elvis Costello, che da diversi anni rifiutano di esibirsi in Israele per compensi molto alti, ma sono ben felici di suonare nei territori palestinesi per cachet simbolici, contribuendo a generare entrate e ricavi per l'economia locale palestinese. Ben ricevuta dagli astanti, che hanno applaudito l'esibizione, l'iniziativa é stata anche un modo per contrastare 'dal basso' con la forza delle convinzioni e dell'ingegno, la macchina della propaganda filosionista che, grazie ai tentacoli della "lobby a sei punte", negli Stati Uniti controlla praticamente tutta la stampa, la televisione e l'industria del cinema.
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