Le forze di sicurezza interna libanesi hanno arrestato a Tiro un agente segreto israeliano nel nuovo "colpo" assestato alle strutture spionistiche dello Stato ebraico, già vittima di numerosi e gravi debacle nel paese a mano a mano la presa dei partiti e delle fazioni filo-israeliane sulle leve del potere si é progressivamente allentata, culminando poche settimane or sono con il rovesciamento degli equilibri parlamentari.
Una volta di più é risultato evidente che, finché il potere rimaneva nelle mani dell'Alleanza 14 Marzo, la coalizione conservatrice venduta ai desiderata di Tel Aviv e Washington, gli agenti del Mossad avevano mano salva a infiltrare e penetrare il Libano, accumulando gran copia di informazioni da usarsi nella preparazione della prossima guerra contro il Paese dei Cedri, ma, come il vento ha cominciato a girare, il controspionaggio di Beirut ha avuto le mani libere per iniziare a intervenire a fondo contro agenti di Israele e loro collaboratori.
La spia israeliana, il cui arresto risale al 21 marzo scorso pur essendo stato rivelato solo oggi, aveva la sua base d'operazioni nella città di Tiro, 88 chilometri a sud della capitale, e aveva compilato un corposo 'dossier' sulla composizione demografica, etnica e religiosa della sua popolazione, la natura delle istituzioni religiose e sociali della città, e persino le residenze e gli indirizzi di parlamentari locali affiliati alla Alleanza 8 Marzo, il blocco progressista che si appresta a formare un nuovo Governo sotto la guida di Najib Mikati.
In possesso dell'arrestato sono stati trovati diversi congegni di ricetrasmissione e decrittazione, ingegnosamente nascosti entro involucri di normali oggetti di elettronica di consumo, come un cellulare o un lettore-cd portatile. Dal 2009 a oggi oltre 100 persone sono state arrestate o fermate in Libano per spionaggio a favore di Israele.
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