Le milizie della fazione Fatah, ogni giorno che passa sempre più servile gendarmeria cammellata agli ordini del 'bwana' di Tel Aviv, si sono superate quanto a mancanza di dignità e spina dorsale quando, nella giornata di ieri, si sono schierate a protezione della colonia ebraica illegale di Beit El, costruita sulle rovine di uno delle decine di migliaia di insediamenti distrutti durante la "Nakba" del 1948, vicino al villaggio palestinese di Beitin.
Dozzine e dozzine di dimostranti palestinesi si stavano dirigendo verso Ramallah, per prendere parte alle dimostrazioni indette ieri nell'ambito della mobilitazione popolare palestinese contro l'occupazione e il servilismo di Fatah, ma essi stessi hanno stentato a credere ai loro occhi quando hanno visto i miliziani di Abbas schierarsi per respingere i marciatori prima che potessero passare troppo vicino alla colonia illegale, che ospita fanatici e violenti estremisti ebraici provenienti dal Bengala e dal Bangladesh.
In un perfetto esempio di "mondo capovolto" si sono visti gli eredi dei guerriglieri di Yasser Arafat difendere gli invasori della Palestina e avversare e respingere i Palestinesi che volevano raggiungere i loro compatrioti di Ramallah per denunciare il servilismo e la corruzione della cosiddetta 'Autorità palestinese'; per fortuna Arafat é morto e non ha potuto vedere tale scempio del suo retaggio e della sua lotta.
Nella giornata di ieri, invece, provocatori del partito Fatah avevano attaccato e distrutto la postazione di Sit-in dove stazionavano i cittadini impegnati nella protesta che dal giorno 15 marzo, nel centro di Ramallah, chiede l'interruzione della cooperazione tra Fatah e Israele e la ricomposizione di un fronte unito di Resistenza palestinese contro l'occupazione e la pulizia etnica portate avanti da Israele. Le milizie 'di sicurezza' ivi presenti hanno girato la schiena lasciando mano libera all'aggressione vandalica, che presto é degenerata in scontro aperto con i dimostranti; a quel punto gli uomini di Abbas sono 'intervenuti' picchiando e arrestando i dimostranti e permettendo ai provocatori di fuggire indisturbati.
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