Come già Ismail Radwan la scorsa settimana esponenti dell'Organizzazione per la Jihad Islamica in Palestina e del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina hanno duramente stigmatizzato i tentativi di Fatah di 'riavviare' tramite una serie di incontri (peraltro contraddistinti dal più irritante e soffocante unilateralismo israeliano) il cosiddetto 'processo negoziale' con l'entità sionista di occupazione.
Kayed al-Ghul, membro del CC del Fronte Popolare ha chiesto che Fatah smetta una volta per tutte di inviare negoziatori a questi "futili incontri", concentrando piuttosto le proprie attenzioni sugli sforzi per implementare definitivamente gli accordi di riconcliazione nazionale sottoscritti al Cairo in primavera e poi in autunno.
"Simili incontri" ha riferito Al-Ghul "permettono all'occupazione sionista di guadagnare tempo da investire nel proseguimento e nel perfezionamento delle sue pratiche di persecuzione etnica e occupazione militare". La Jihad Islamica, dal canto suo, ha definito il ritorno di Fatah al cosiddetto "tavolo negoziale" come un "vero e proprio gioco d'azzardo con gli inalienabili Diritti nazionali del popolo di Palestina".
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