Come si ricorderà il nostro lettore più attento e assiduo lo scorso 18 agosto vicino a Eilat (più correttamente da indicarsi col suo nome arabo Umm el-Rishrash) corriere trasporto truppe dell'esercito sionista di occupazione vennero presa e bersaglio da militanti che, colpendole con granate a razzo e armi automatiche riuscirono a eliminare molti dei militari sionazisti a bordo. Mentre arrivavano di continuo aggiornamenti e flash non avemmo nessun dubbio ad attribuire quella audace e fortunata operazione a forze della Resistenza palestinese tanto da intitolare il nostro primo newsitem in merito: "Forze della Resistenza palestinese attaccano bus di soldati sionisti a Eilat".
Ebbene, dobbiamo chiedere scusa ai nostri lettori per esserci lasciati andare (in verità in buona compagnia, ma questo non ci scusa) a una affermazione non sostanziata e precipitosa; da quanto emerso dopo mesi e mesi di indagine dell'intelligence sionista, infatti, pare che i responsabili dell'azione non fossero affato Palestinesi e non fossero per nulla passati da Gaza nel Sinai egiziano e quindi da questo infiltratisi verso Umm Rishrash, affatto, essi, nel Sinai, ci avevano sempre vissuto essendo ormai praticamente certa (a quanto abbiamo potuto leggere sui media sionisti) la loro identità di Beduini egiziani, nativi e autoctoni della medesima penisola.
Questo fatto, a parte configurare i bombardamenti massicci effettuati dalle forze armate sioniste su Gaza "per rappresaglia" contro l'azione armata come un vero e proprio crimine di guerra, apre scenari fino a poco fa discussi solo a mezza bocca e sottovoce da pochi esperti di strategia e geopolitica (e anche allora, a mero livello di ipotesi in prospettiva) a un ben più vasto bacino di dibattito e considerazione. Finora i Beduini del Sinai non avevano mai preso le armi contro il regime sionista di occupazione. Il regime sionista, dal canto suo, era stato abbastanza furbo da non interferire troppo coi cicli di vita nomade dei beduini. Adesso però nel quadro della campagna sionista di pulizia etnica contro tutte le minoranze che vivono nella Palestina occupata i Beduini del Negev sono stati sottoposti, mese dopo mese, anno dopo anno a angherie e persecuzioni sempre più insopportabili.
Era così inaspettato e imprevedibile il caso che i loro compatrioti di oltreconfine si indignassero e si organizzassero per colpire Israele?
La prospettiva di attacchi e azioni armate dal Sinai verso la porzione meridionale di Palestina occupata distrugge, facendone letteralmente piazza pulita, quasi trent'anni di assunti, sillogismi e implicazioni di parte israeliana riguardo la mitica "sicurezza dello stato ebraico" (che come la rossiniana Araba Fenice "Che ci sia ciascun lo dice, dove stia nessun lo sa") che considerando il 'Versante Sud' sicuro in quanto garantito dall'Accordo di Camp David permetteva alle forze armate sioniste di concentrare tutte le loro attenzioni verso Nord, verso il Libano (invaso nel 1982 e nel 2006) e verso le Alture del Golan (illegalmente occupate fin dal 1967). Ora questo non é più vero e tutta la postura dell'Esercito israeliano e delle forze di polizia militare e paramilitare israeliane deve essere rivista in profondità, ci saranno forti spese e gravi difficoltà logistiche e organizzative da affrontare, in mezzo a un'atmosfera di crisi continua che vede costantemente peggiorare la statura politico-strategica dell'entità di occupazione.
Non vogliamo spingere la nostra analisi o le nostre previsioni troppo in là, ma, vedendo cosa é accaduto nel Sud del Libano con la comunità sciita e la nascita di Amal e di Hezbollah porgiamo al lettore volenteroso uno spunto di riflessione. Il 18 agosto ad agire contro le corriere dei militari sionisti sono stati alcuni Beduini giovani e coraggiosi; cosa succederebbe domani se tali azioni non venissero compiute da commando isolati ma da gruppi e squadre addestrate e coordinate da una struttura organizzata, in grado di dare alla comunità del Sinai un livello di coscienza, di motivazione e di forza non dico uguale o simile ma 'quantomeno' paragonabile a quello delle Forze della Resistenza nazionale libanese?
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