Come annunciato su queste pagine a tempo debito, dopo avere circumnavigato l'Europa, attraversato lo Stretto di Gibilterra e fatto rifornimento a Genova e a Cipro la flotta russa dispacciata per ordine di Vladimir Putin e di Medvedev all'apice delle violenze terroristiche in Siria (che ipocriti e interessati rappresentanti della lobby sionista dei media internazionali volevano gabellare come 'rivolte popolari') ha finalmente gettato l'ancora nel porto di Tartous.
Guidata dall'ammiraglia di flotta portaerei "Admyral Kusnetzov" e composta di navi di varie classi, tra cui un forte complemento sottomarino, il distaccamento navale russo testimonia come Mosca, nonostante tutti i cambiamenti geopolitici intervenuti negli ultimi vent'anni, abbia deciso di rimanere al fianco del suo più saldo e vecchio alleato nello scacchiere mediorientale; "La nostra permanenza nel porto siriano é mirata a rafforzare i già solidi legami di amicizia e fratellanza che legano i nostri popoli", ha dichiarato il Comandante dell'Ammiraglia Vladimir Anatolievich Yakushin, dopo di lui i comandanti di tutte le altre unità si sono alternati nell'estendere messaggi di simile tono agli abitanti di Tartous e di tutta la Siria.
Il Governatore della provincia di Tartous, Atef al-Nadaf da parte sua ha voluto "calorosamente ringraziare l'onorevole posizione assunta dal Governo russo, che ha coraggiosamente scelto di rimanere schierato a fianco della Siria persino in questo momento difficile che tuttavia mostra già decisi e importanti segnali di miglioramento".
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