Una vasta serie di operazioni controffensive ha visto impegnate le milizie musulmane Al-Shabaab che si oppongono armi in pugno all'invasione keniota ordinata dal "Nobel per la Pace" Barack Obama e da Benji Netanyahu, nel quadro dell'offensiva sionista contro l'Africa nera per piegarla ai voleri di Tel Aviv. Secondo quanto diffuso dagli stessi Al-Shabaab tramite il loro account Twitter e quanto osservato direttamente sul terreno da membri di ONG internazionali e cronisti dei media teatro degli scontri sarebbero state le località di Taabta e Qoqani, nella regione del Giuba Inferiore.
L'attacco degli Al-Shabaab avrebbe avuto tutte le caratteristiche di un'operazione di guerriglia da manuale, con mine e cariche esplosive che sarebbero state fatte detonare al passaggio di un convoglio di trasporti-truppe Kenioti; una volta fatti divampare gli esplosivi i combattenti Al-Shabaab sarebbero emersi dal 'bush' scaricando lanciarazzi, mortai e mitragliatrici sui superstiti confusi e scossi, menandone letteralmente strage. Almeno 18 soldati di Nairobi sarebbero rimasti sul terreno ma ad essi dovrebbero aggiungersi numerosi collaborazionisti somali, 'guide' e altri fiancheggiatori.
Questa versione dei fatti é stata diffusa dall'ufficiale della guerriglia Sceicco Abukar Ali Aden. Secondo quanto riferito dal portavoce governativo Mohamed Dahir Afrah gli Al-Shabaab avrebbero anche fatto uso di razzi da battaglia e artiglierie leggere. Da quanto finora noto, invece, non dovrebbero essere presenti, tra le vittime "istruttori militari" o "osservatori" americani, francesi o israeliani, come era stato riferito in un primo momento, subito dopo l'attacco.
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