Amir Hekmati, l'agente della CIA nativo dell'Arizona che é stato catturato e processato in Iran per attività spionistica ha ricevuto oggi comunicazione del verdetto sul suo caso: la corte dopo avere ascoltato le parti in causa e avere registrato la piena e completa ammissione di colpevolezza del reo confesso ha ritenuto di dovere applicare la massima pena prevista, condannando il ventinovenne cittadino usa alla pena di morte.
Hekmati, come già riferito in passato, ha cercato di vendere ai servizi segreti iraniani informazioni sullo schieramento americano in Afghanistan; la cosa più inquietante della sua missione é che le informazioni in questione erano del tutto vere; lungi dall'essere un tentativo di passare dati sbagliati all'avversario, la CIA era interessata a che il suo agente venisse pagato e trattenesse una ricevuta della transazione. Evidentemente gli "Spymaster" di Langley volevano organizzare un auto-attentato contro le loro stesse truppe in Asia Centrale e quindi accusare Teheran di averlo portato a termine, producendo la 'ricevuta' come prova.
Nel corso del procedimento a suo carico Hekmati ha rivelato di essersi arruolato nell'esercito usa nel 2001, e una volta finito il suo turno di servizio di avere lavorato come traduttore dai dialetti persiani dell'Afghanistan presso la base delle forze di invasione NATO a Bagram. Hekmati si era appellato alla clemenza della corte. Forse la prima sentenza potrebbe venire commutata in ergastolo e, probabilmente a quel punto la Repubblica Islamica potrebbe anche decidere di aprire una trattativa con gli Usa.
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esiste un reato che giustifichi realmente la pena di morte?? che ne dite di proporre la pena di morte qui in italia per il reato di calunnia?
RispondiElimina"esiste un reato che giustifichi realmente la pena di morte??"
RispondiEliminachiediamolo agli ameriKKKani, loro sembrano molto esperti!