giovedì 12 gennaio 2012

Delegazione ministeriale libanese parte per la Libia per chiudere definitivamente il 'dossier' su Imam Moussa Sadr!


Come anticipato nei mesi scorsi su queste nostre pagine é finalmente partita alla volta della Libia la delegazione ufficiale libanese incaricata dal Governo, dal Partito Amal e dai rappresentanti religiosi della comunità sciita di chiarire il fato di Imam Moussa Sadr e dei suoi due accompagnatori (Mohammad Yaacoub e Abbas Badreddine) che nel 1978 scomparvero letteralmente durante (o a ridosso) di una visita nel paese nordafricano, allora sottoposto al regime del mercuriale dittatore Gheddafi.

Capo della delegazione é nientemeno che il Ministro degli Esteri dell'Esecutivo Mikati, Adnan Mansour, a sottolineare l'altissimo livello a cui l'intera società libanese si sente coinvolta dalla ricerca della verità su quello che é uno dei 'casi' più celebri della politica internazionale mediorientale e nordafricana degli ultimi decenni.

Nonostante alcune persone avessero per anni espresso la speranza che il celebre leader religioso e fondatore di Amal si trovasse detenuto in qualche galera del Colonnello di Tripoli sembra quasi certo che egli sia stato invece ucciso insieme ai suoi compagni di viaggio; resterebbe da capire quando, come, per quale motivazione e se esista una sepoltura o comunque dei resti da potere inumare.

Una spiegazione prosaica e 'politica' dell'accaduto pretenderebbe che Sadr sia stato assassinato su richiesta di un'ala dell'OLP che, all'epoca dei fatti, si sentisse minacciata dalla crescente popolarità di Amal nel Sud del Libano, che intralciava le operazioni di guerriglia che dalla zona partivano contro il regime ebraico di occupazione. Una ricostruzione più "religiosa" e "psicologica" vorrebbe che Sadr sia stato invece letteralmente ucciso a calci e pugni dai "gorilla" di Gheddafi per ordine di quest'ultimo, fuori di sé dall'ira dopo che, al termine di una lunga discussione su temi religiosi, fosse stato duramente criticato dal religioso sciita per sue affermazioni eccessivamente eterodosse e personali, al limite dell'eresia.

Riguardo la spedizione in Libia Mansour ha dichiarato: "Non stiamo andando a 'fare indagini', stiamo andando a concluderle e a fare chiarezza una volta per tutte, vogliamo girare la pagina definitivamente su questo capitolo e chiuderlo una volta per tutte, non faremo "esplorazioni" o "ricerche", ma raccoglieremo dati e fatti e, dopo aver parlato con Capo del Consiglio di Transizione Jalil (sopra a dx nella foto), col Primo Ministro a interim e coi Ministri della Difesa e degli Esteri concluderemo una volta per tutte questa faccenda".
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