venerdì 3 febbraio 2012

Anche in Kuwait alle elezioni trionfano la Fratellanza Musulmana e gli islamisti ortodossi!

Dopo settimane di proteste, manifestazioni pubbliche e scontri di piazza (eventi mai verificatisi in un paese che fino a venti anni fa non aveva nemmeno un Parlamento) le recenti elezioni Kuwaitiane hanno severamente punito i partiti filomonarchici e filo-americani consegnando una solida maggioranza alle formazioni accoppiate della Fratellanza Musulmana locale e del partito islamico ortodosso (che qualche giornalistucolo 'occidentalista' chiamerebbe 'estremista' o 'salafita' nel tentativo di impaurire i lettori).


I partiti dell'opposizione hanno conquistato 34 seggi su 50,  di cui 23 ripartiti tra Fratellanza musulmana e islamisti ortodossi: non esiste quindi alcuna possibilità di escluderli dall'amministrazione del potere e, se volessero, e non é detto che non vogliano, potrebbero anche accordarsi con qualche candidato indipendente per assicurarsi una maggioranza imbattibile dalle altre forze politiche. I partiti 'laicisti' e 'liberali' sono praticamente scomparsi dall'agone politico kuwaitiano, così come le quattro parlamentari donna che avevano portato in aula la scorsa legislatura.

Non é ancora chiaro come la nuova maggioranza parlamentare si atteggerà nei confronti della presenza militare americana nel paese, temporaneamente aumentata viste le necessità di spostare le truppe che fino a poche settimane fa occupavano l'Irak. Non é un mistero comunque che tanto l'Ikhwan locale quanto i musulmani ortodossi non vedano affatto di buon occhio la presenza di truppe Usa sul suolo nazionale.
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