I due giovani che vedete in foto hanno sacrificato il loro vigore, il loro sangue, il loro futuro per la salvezza dello Stato che da oltre 60 anni estende al loro popolo la più grande e magnanima ospitalità: laddove in Libano, in Giordania, in Kuwait e altrove i Palestinesi sono trattati con sufficienza e sospetto come 'cittadini di serie B' in Siria essi hanno sempre potuto trovare solidarietà morale, materiale e umana su cui ricostruire le loro vite in attesa del giorno della Riscossa e della Liberazione della loro patria avita.
Se ci é permesso fare una 'graduatoria' del valore e del sacrificio dei Martiri, riterremo quello di Hussein Ibrahim e Luay Rihawi persino più 'disinteressato' di quello del pur valoroso e stimabile Atef Ahmad Jabali, di cui abbiamo tessuto le lodi poche settimane fa.
Questo perché Jabali difendeva la sua gente nel campo profughi di Yarmouk dall'aggressione dei fanatici takfiri wahabiti, mentre Hussein e Luay stavano cooperando con le forze di Difesa Nazionale e le unità dell'Esercito Siriano a un'operazione antiterrorismo non centrata attorno a una comunità palestinese, ma nella zona attorno alla città di Hama.
Per questo motivo li indichiamo a esempi sfolgoranti della riconoscenza della Palestina per tutto il bene e il sostegno ricevuto dalla Siria in queste scorse decadi e siamo certi che il loro sangue versato fertilizzerà ulteriormente il legame fraterno che ormai unisce indissolubilmente i loro due popoli!
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