martedì 24 aprile 2018

A Douma continuano a "saltare fuori" i laboratori chimici dei takfiri che evidentemente si preparavano a una 'false flag' in grande stile!

Ormai è chiaro ed evidente.

Basta anche solo dare uno sguardo cursiorio alle foto (moltissime le abbiamo pubblicate anche su queste pagine) delle cataste di taniche, canistri, bidoni, dei minacciosi "laboratori" da veri e propri 'scienziati pazzi' che, rintanati nelle cantine e nei seminterrati del Ghouta Orientale, si preparavano a lanciare agenti chimici sintetizzati in loco contro la popolazione per poi gridare (come già successo) ai "crimini di Assad".



E' necessario quindi ringraziare i servizi di intelligence russa e la prontezza ed efficienza delle truppe siriane che sono riuscite, rispettivamente: ad allertare l'opinione pubblica sul pericolo di attacchi "false flag" con uso di aggressivi chimici e a terminare la liberazione del Ghouta e di Douma con tale rapidità da non dare tempo ai takfiri di mettere in atto il piano previsto, costringendoli a ripiegare sulla goffa messinscena del pronto soccorso con le pompe d'acqua.

1 commento:

  1. Se queste sono le dimensioni, impossibile non saltino fuori i nomi ed i luoghi di produzione degli elementi chimici di base.
    Certo, ho letto le vostre indicazioni generiche su 'produttori occidentali'. Devono, a mio avviso, saltar fuori i nomi e cognomi, da poter denunciare e portare nei tribinali per crimini di guerra.
    Altro che Assad ....
    Federico

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