Il Ministro degli Esteri siriano, Walid Muallem, ha dichiarato che il veto statunitense alla Risoluzione ONU che avrebbe dovuto condannare gli insediamenti ebraici illegali é stato "un evento disgraziato e vergognoso". Muallem ha dichiarato che comunque quel che é accaduto la scorsa settimana non mette la parola "fine" alla questione; le richieste palestinesi in merito riprenderanno forza e abbrivio attraverso un processo di ricomposizione dell'unità di intenti fra Hamas e Fatah e una nuova coordinazione degli sforzi di lotta contro l'occupazione e la pulizia etnica di stampo sionista.
Muallem, rispondendo alle domande dei cronisti presenti alla conferenza stampa ha dichiarato: "Chiunque conti sui veti della Casa Bianca per tacitare la Questione Palestinese é un illuso perché, con tutto il loro peso economico e militare, nemmeno gli Stati Uniti d'America hanno il potere di trasformare l'ingiusto in giusto e per questo motivo la questione degli insediamenti illegali continuerà a spuntare fuori e a venire riproposta, fino a che il consenso internazionale non avrà ragione delle opposizioni parziali e interessate di Washington".
Il Ministro ha anche dichiarato che la fazione Fatah, attualmente in controllo della Cisgiordania, dovrebbe smetterla di farsi illusioni sul "processo di pace" e sul potere 'taumaturgico' delle assise internazionali; un rafforzamento dei legami con altre importanti organizzazioni della Resistenza palestinese potrebbe sortire effetti molto più significativi e duraturi di qualunque campagna diplomatica.
In chiusura, il responsabile degli Esteri di Damasco ha sottolineato l'importanza del prossimo meeting della Lega Araba, programmato per tenersi in Irak; sottolineando come esso costituirà, con ogni probabilità, la prima occasione di confronto con le nuove realtà arabe e nordafricane uscite dalle rivolte popolari di gennaio e febbraio.
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