lunedì 21 febbraio 2011

La Jihad islamica invita Fatah, dopo lo smacco all'ONU, a riprendere la lotta contro l'occupazione israeliana


La Jihad islamica in Palestina ha attaccato duramente gli Stati Uniti per avere stravolto col loro veto la seduta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in cui sarebbe stata approvata a larghissima maggioranza (14 voti a 1) la risoluzione di condanna degli insediamenti ebraici illegali in Cisgiordania, costruiti su terra palestinese occupata con la violenza e l'arroganza dell'impunità che proprio il supino e codardo sostegno americano a Israele rende possibile.

Khaled al-Batesh, leader dell'organizzazione di Resistenza, ha dichiarato in una conferenza stampa tenutasi nelle scorse ore che il veto é stato uno schiaffo in piena faccia per coloro che avevano "scommesso" sul successo del cosiddetto 'processo di pace' che si é rivelato solo un comodo scudo dietro il quale i sionisti razzisti hanno potuto programmare e portare avanti le loro aggressioni alla Palestina e ai Palestinesi.

Al-Batesh ha ribadito che contro l'Entità sionista e il proliferare canceroso dei suoi insediamenti illegali non vi é "alcuna speranza di pace o di accordo" e che la fazione Fatah, vista e verificata l'ipocrisia e la parzialità di quello che avrebbe dovuto essere l'onesto mediatore americano dovrebbe abbandonare il tavolo dei negoziati e riprendere la via della lotta a fianco di quelle organizzazioni e di quei gruppi che non si sono lasciati sviare e rabbonire dalle illusorie promesse di Israele e dell'Occidente.

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