Nuova debacle diplomatica per il povero Benji Netanyahu, che, dopo avere espresso disappunto per l'annunciato voto favorevole della Repubblica federale tedesca alla bozza di risoluzione anti-colonie presentata al Consiglio di Sicurezza dell'ONU (e prontamente silurata dagli Stati Uniti, asserviti alla 'Lobby a Sei Punte'), parlando al telefono con la burrosa Dama Merkel la ha vista, o meglio, sentita, smettere i panni dell'affidabile patronessa del sionismo, e indossare quelli della virago castigatrice, esprimendo la sua forte disistima per l'azione politico-diplomatica di Benji nei termini più netti.
"Lei non ha fatto as-so-lu-ta-men-te niente per portare avanti il 'processo di pace'!" é stata una delle tante espressioni censorie dell'ex "Ragazza dell'Est", che ha poi rincarato la dose: "Come si permette, come OSA criticare il nostro operato?". La telefonata conferma e sottolinea l'impazienza e la delusione che si diffondono nelle capitali europee a guida conservatrice per la maniera sorniona e opportunistica con cui lo Stato ebraico continua nella sua politica di aggressione, persecuzione e pulizia etnica contro i Palestinesi.
Netanyahu, a corto di giustificazioni come lo scolaretto 'beccato' dalla maestra senza il compito fatto, non é riuscito altro che a balbettare debolmente la sua intenzione di "lanciare una nuova iniziativa con un discorso che terrò tra due o tre settimane". Pure, Dama Merkel, di cui abbiamo precedentemente testimoniato la disponibilità a fornire Israele di avanzati sistemi d'arma per i suoi 'assassini mirati' e di rimpinzare il 'Tribunale per il Libano' di filosionisti di tre e quattro cotte per trasformarlo in un'arma politica al servizio di Tel Aviv, aveva già dato voce al suo disappunto con la condotta politica del governo di ultradestra razzista presieduto da Netanyahu, nel corso di un suo recente viaggio nello Stato ebraico.
Delle due l'una: o il rimprovero di Dama Merkel non era stato espresso in maniera abbastanza esplicita da venire captato dalle deboli 'antenne radar' di Netanyahu o il povero Benji, pur occupando lo scranno governativo più alto, é talmente succube delle componenti più estremiste e fasciste del suo gabinetto, da non aver modo di influenzarne l'azione o le decisioni. Imbecillità o impotenza congenita? Qualunque diagnosi si riveli corretta le prospettive sono bige per il capo del Likud e per lo status internazionale della sua ammucchiata di coloni fanatici, sostenitori dell'Apartheid, catorci militaristi e altri scombinati.
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