venerdì 18 marzo 2011

"Lo Schiaffo di Tripoli!" Come il sionista Sarzoky, con abile 'brinkmanship', ha fatto le scarpe al nostrano 'imperialismo straccione'

Frattini: "Credo che in Libia assisteremo a una transizione pacifica"

Sarkozy: "Gheddafi deve andarsene"

Frattini: "Sulla Libia l'Europa non deve interferire"

Sarzkozy: "Bombardamenti mirati contro le forze di Gheddafi"

Frattini: "L'Europa non esporti democrazia"

Sarkozy: "Francia pronta all'attacco appena votata la No-Fly zone"



Il video che vedete risale a ieri.

In esso, si vede benissimo dal secondo 0:30 in poi, il tricolore francese già sventolava fianco a fianco con la bandiera degli insorti, segno che la posizione pro-attiva e coerente di Sarkozy aveva già fatto breccia nelle menti e nei cuori degli insorti, anche prima dell'approvazione ufficiale della "No-Fly Zone".
Sarkozy con alcuni suoi 'grandi elettori'
Ancora una volta la preparazione, la lungimiranza e la "scienza politica" transalpina hanno la meglio sul pressapochismo e sull'improvvisazione made in Italy che troppe volte vengono gabellate da strimpellatori di mandolino e nazionalisti da operetta come "genio italico".

Ma, forse, é anche merito dell'avere al dicastero degl Esteri un 'politico di professione' con un curriculum universitario ed accademico che sintetizza il meglio del meglio del sistema delle 'grandes écoles' piuttosto che un belloccio ex-maestro di sci che avrà imparato qualche smozzico di lingue straniere limonando con le allieve tra una pista azzurra e una rossa.

E' in definitiva, una sconfitta che la meritocrazia infligge alla fanfaronaggine, la sapiente brinkmanship castiga l'estemporaneo, il primo e più importante Stato-nazione d'Europa, che attraverso monarchie, rivoluzioni, due imperi e cinque repubbliche non ha mai perso la bussola delle sue priorità e dei suoi interessi, surclassa ancora i parvenue cisalpini, che non riescono nemmeno a festeggiare un secolo e mezzo di unità tignosa e sdrucita senza abbaiarsi contro l'un l'altro come al tempo in cui Carlo VIII e Francesco I scendevano in Italia a fare il bello e il cattivo tempo e a combatterci le loro guerre per la supremazia continentale.

L'ennesima debacle del nostrano "Imperialismo Straccione".

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