Mentre ONU e NATO strepitano di interventi militari contro Gheddafi e i telegiornali e gazzette del ciarpame disinformativo italiota si riempono di solenni imbecilli gallonati e di patetici individui che discettano di guerra e bombardamenti con nozioni piluccate dalla pornografia bellicistica di Tom Clancy e dai videogiochi, ci si chiede cosa abbiano "in più" i civili libici per meritarsi un pronto e immediato 'sostegno militare' da parte di Obama e Sarkozy e cosa invece manchi agli yemeniti per meritarsi anche solo un trafiletto nella fanfara mediatica occidentalista.
Immensa ammirazione desta l'operato di medici e infermieri che, in postazioni improvvisate, dove spesso manca persino il dannunziano 'frusto di corda' per legare ai pazienti la cartella clinica, nonostante le ferite da loro stessi subite, si prodigano per salvare quante più vite possibile, operando in condizioni che ricordano le vere e proprie zone di guerra.
Nonostante tutto ciò, nonostante la ferocia, la disperazione, il sangue e l'ipocrisia dell'occidente, il popolo yemenita non si lascia abbattere, nelle sue istanze di riscatto e di democratizzazione; Ali Saleh imparerà ben presto che trenta, quaranta o persino sessanta morti non rinsalderanno affatto il suo pericolante scranno del potere.
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