mercoledì 16 marzo 2011

Soldati e coloni fondamentalisti assediano il villaggio palestinese di Awarta


Nonostante sia ormai emersa come fondata e verosimile la "pista asiatica" nel caso di omicidio plurimo dei coloni fondamentalisti dell'insediamento illegale di Itamar, le forze di occupazione sioniste, rinforzate e supportate da squadroni di settler armati, non sembrano avere alcuna intenzione di recedere dalle loro scorribande anti-palestinesi, che ormai hanno raggiunto le dimensioni di un vero e proprio "pogrom".

Più martirizzato di altre località é certo il villaggio di Awarta, letteralmente di fronte all'insediamento ebraico illegale, i cui abitanti sono letteralmente assediati nelle loro case da ben due giorni; tre attivisti del movimento internazionale di solidarietà con la Palestina (due Svedesi di 23 e 25 anni e un Norvegese di 53) sono rimasti intrappolati nel villaggio, e hanno riportato le scene 'medievali' di settler che hanno fatto irruzione fra le sue case scagliando pietre contro porte e finestre e gridando slogan razzisti inneggianti alla distruzione di Awarta e alla morte di tutti i suoi abitanti.

Per non essere da meno quanto a barbarie i soldati sionisti si sono dedicati alla distruzione e contaminazione delle riserve di acqua potabile del villaggio, al saccheggio delle sue case (portando via soprattutto computer e telefoni cellulari) e lanciando 'granate sonore' attraverso le finestre frantumate.

Il Movimento musulmano di Resistenza, Hamas, ha lanciato un appello alle organizzazioni per i diritti umani perché intervengano contro queste mostruose e inumane forme di "punizione collettiva" che non avrebbero senso e posto nel Ventunesimo secolo, nemmeno qualora il responsabile della strage fosse veramente stato un Palestinese.

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