mercoledì 16 marzo 2011

Nuovo atto di pirateria in acque internazionali compiuto dalla marina israeliana!


Le motovedette armate della marina israeliana, evidentemente 'stanche' di esercitarsi al tiro a segno contro pescatori palestinesi inermi o contro i loro natanti, hanno trovato un nuovo 'diversivo' per ingannare la noia tra un "pogrom" e l'altro -visto che l'ultima campagna di vessazione e aggressione contro i Palestinesi si sta svolgendo in Cisgiordania e, forzatamente, la Marina delle forze armate più (im)morali del mondo non può prendervi parte-.

I pattugliatori israeliani, infatti, si sono fatti sotto al cargo "Victoria", battente bandiera liberiana, che incrociava a 200 miglia nautiche dalla costa dello Stato ebraico, ben al di là di ogni giurisdizione legittima della marina sionista e, armi alla mano, hanno intimato al Capitano dello stesso di lasciarsi dirottare verso un porto sionista.

Il mercantile, che era partito da Mersin, in Turchia, e puntava verso Alessandria (e non sarebbe dunque nemmeno entrato nelle acque territoriali israeliane se fosse stato lasciato libero di proseguire la sua rotta), non ha potuto che cedere alla violenza del nuovo atto di pirateria in alto mare messo a segno dalle navi israeliane.

Il quotidiano sionista Yedihot Ahronot ha poi riportato la patetica 'giustificazione' degli ammiragli a sei punte: "la nave liberiana avrebbe trasportato 'armi' per la Striscia di Gaza"; puntualmente, alle ispezioni israeliane, non sono seguite scoperte degne di nota a bordo della Victoria...ci si aspetta che l'armatore presenti a Tel Aviv una cospicua parcella per danni morali e materiali!

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