lunedì 14 marzo 2011

E la Siria? E l'Iran?? Cosa "protegge" Damasco e Teheran dal vortice delle proteste?


Nonostante tutte le "gufate" occidentaliste (e fallaci), nonostante il tentativo ridicolo e volgare di gabellare un cassonetto in fiamme per l'inizio di una 'grande rivoluzione', nonostante i contatti delle agenzie di spionaggio angloamericane e sioniste con la borghesia iraniana nostalgica dello Scià, mentre da Algeri all'Oman milioni di persone protestano, lottano e versano sangue per rovesciare autocrati e tiranni, incoronati o meno, Damasco e Teheran rimangono intonse; anzi, sembra proprio che alla fin della fiera saranno Siria e Iran a beneficiare maggiormente del rivolgimento geopolitico della "Primavera Araba".

Come mai?

I Neocon e i sionisti si guardano attorno spauriti...come é possibile che di tutti gli Stati del Medio Oriente solo quelli apertamente opposti a Israele e Usa non siano scossi da proteste? Sarà forse un malocchio? Una maledizione? Forse dopotutto Allah esiste e ce l'ha col Grande Satana e il Piccolo Satana?

Niente di così drammatico, piuttosto, già che si parla di satanassi, sarebbe meglio rammentare l'adagio delle pentole del diavolo e dei relativi coperchi.

Gli imperialisti e i sionisti danno a intendere, tramite i media generalisti a loro asserviti, di essere i portabandiera del Bene Assoluto; cavalieri in scintillante armatura che combattono le Forze del Male votate al Caos e all'irrazionalità. Può anche darsi che qualcuno dei loro rappresentanti meno intelligenti vi creda, ma, per chi osservi e analizzi spassionatamente le loro azioni, risulta chiaro che essi rappresentano solo le istanze di un ristrettissimo numero di profittatori e sanguisughe decisi ad aumentare a dismisura la loro ricchezza e il loro potere a prezzo di aumentare altrettanto smisuratamente le sofferenze e le pene di masse sempre più sterminate di umanità.
"Chi crede che sfruttamento e disuguaglianze possano continuare a crescere all'infinito é un pazzo, oppure un capitalista"
A questo imperativo categorico il mondo occidentale egemonizzato dagli Usa e Israele sacrificano qualunque altra considerazione...anche al costo di schiacciare centinaia di milioni di esseri umani nella miseria i profitti delle multinazionali, gli indici borsistici, i conti in banca dei plurimiliardari DEVONO continuare a gonfiarsi e lievitare...il rospo della "crescita" deve risucchiare sempre più aria, sempre di più, come il suo omologo in Esopo. Ovviamente, le prime vittime di questo carosello sono le 'province dell'impero'...i lavoratori del terzo mondo vanno sfruttati perché forniscano materie prime e manufatti a costo quasi zero, per sfruttarli a dovere l'impero lascia dette province in mano a satrapi svincolati da ogni meccanismo di controllo, democratico o di altro tipo, dalla mancanza di controlli nasce la corruzione, che aggrava ulteriormente la situazione, fino a che si arriva al punto di rottura.

Siria e Iran non funzionano in questo modo; le istanze che reggono questi due stati sono molto meno squilibrate e totalizzanti...Siria e Iran non vogliono 'conquistare il mondo', vogliono solo rimanere nazioni autonome e indipendenti, vogliono decidere del proprio destino, vogliono vivere secondo le loro coordinate culturali senza importarle da New York o Los Angeles. Certo, in Siria il potere é esercitato da una sola famiglia, come in Egitto, ma a differenza dell'Egitto lo scopo di questa famiglia non é compiacere Washington e Tel Aviv, né é quello di arricchirsi. In Siria robuste reti di welfare impediscono l'impoverirsi di fasce enormi di popolazione. In Iran la democrazia é fortemente pervasa di riferimenti religiosi (magari 'illiberali'), che però esprimomo i valori praticati e sentiti da oltre il 90% della popolazione e soprattutto limitano la pervasività culturale dei modelli di comportamento made in Usa, divenendo così baluardo dell'indipendenza della nazione, che venne negata e umiliata dal 1953 al 1979 proprio dagli Stati Uniti.

Se pure vi é arbitrio non vi é servilismo, se pure vi é controllo non vi é corruzione rampante, se pure vi é un clima socialmente conservatore esso si rifà a valori ampiamente diffusi e condivisi...siano essi nazionalistici o religiosi (o entrambe); in qualunque modo la si giri sia in Persia e che in Assiria mancano due o più 'ingredienti' del cocktail esplosivo che sta facendo detonare il resto dell Medio Oriente e del Mondo Arabo.

Ma sembra che gli imperialisti debbano ancora capirlo.

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