Nonostante tutte le "gufate" occidentaliste (e fallaci), nonostante il tentativo ridicolo e volgare di gabellare un cassonetto in fiamme per l'inizio di una 'grande rivoluzione', nonostante i contatti delle agenzie di spionaggio angloamericane e sioniste con la borghesia iraniana nostalgica dello Scià, mentre da Algeri all'Oman milioni di persone protestano, lottano e versano sangue per rovesciare autocrati e tiranni, incoronati o meno, Damasco e Teheran rimangono intonse; anzi, sembra proprio che alla fin della fiera saranno Siria e Iran a beneficiare maggiormente del rivolgimento geopolitico della "Primavera Araba".
Come mai?
I Neocon e i sionisti si guardano attorno spauriti...come é possibile che di tutti gli Stati del Medio Oriente solo quelli apertamente opposti a Israele e Usa non siano scossi da proteste? Sarà forse un malocchio? Una maledizione? Forse dopotutto Allah esiste e ce l'ha col Grande Satana e il Piccolo Satana?
Niente di così drammatico, piuttosto, già che si parla di satanassi, sarebbe meglio rammentare l'adagio delle pentole del diavolo e dei relativi coperchi.
Gli imperialisti e i sionisti danno a intendere, tramite i media generalisti a loro asserviti, di essere i portabandiera del Bene Assoluto; cavalieri in scintillante armatura che combattono le Forze del Male votate al Caos e all'irrazionalità. Può anche darsi che qualcuno dei loro rappresentanti meno intelligenti vi creda, ma, per chi osservi e analizzi spassionatamente le loro azioni, risulta chiaro che essi rappresentano solo le istanze di un ristrettissimo numero di profittatori e sanguisughe decisi ad aumentare a dismisura la loro ricchezza e il loro potere a prezzo di aumentare altrettanto smisuratamente le sofferenze e le pene di masse sempre più sterminate di umanità.
"Chi crede che sfruttamento e disuguaglianze possano continuare a crescere all'infinito é un pazzo, oppure un capitalista" |
Siria e Iran non funzionano in questo modo; le istanze che reggono questi due stati sono molto meno squilibrate e totalizzanti...Siria e Iran non vogliono 'conquistare il mondo', vogliono solo rimanere nazioni autonome e indipendenti, vogliono decidere del proprio destino, vogliono vivere secondo le loro coordinate culturali senza importarle da New York o Los Angeles. Certo, in Siria il potere é esercitato da una sola famiglia, come in Egitto, ma a differenza dell'Egitto lo scopo di questa famiglia non é compiacere Washington e Tel Aviv, né é quello di arricchirsi. In Siria robuste reti di welfare impediscono l'impoverirsi di fasce enormi di popolazione. In Iran la democrazia é fortemente pervasa di riferimenti religiosi (magari 'illiberali'), che però esprimomo i valori praticati e sentiti da oltre il 90% della popolazione e soprattutto limitano la pervasività culturale dei modelli di comportamento made in Usa, divenendo così baluardo dell'indipendenza della nazione, che venne negata e umiliata dal 1953 al 1979 proprio dagli Stati Uniti.
Se pure vi é arbitrio non vi é servilismo, se pure vi é controllo non vi é corruzione rampante, se pure vi é un clima socialmente conservatore esso si rifà a valori ampiamente diffusi e condivisi...siano essi nazionalistici o religiosi (o entrambe); in qualunque modo la si giri sia in Persia e che in Assiria mancano due o più 'ingredienti' del cocktail esplosivo che sta facendo detonare il resto dell Medio Oriente e del Mondo Arabo.
Ma sembra che gli imperialisti debbano ancora capirlo.
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