domenica 13 marzo 2011

Il Comando dell'esercito israeliano lancia l'allarme: "Se i Palestinesi si sollevassero come gli Egiziani non sapremmo fermarli!"


L'Alto Comando dell'esercito israeliano sta lanciando allarmati richiami ai vertici politici dello Stato ebraico, dichiarando che, dopo attenta valutazione della massa di dati e registrazioni raccolte in questa settimana sull'ondata rivoluzionaria che sta spazzando il Mondo Arabo, con particolare attenzione, ovviamente, a quanto avvenuto in Tunisia ed Egitto, gli esperti dell'IDF sono arrivati alla conclusione che il vantato 'Migliore esercito del Medio Oriente' non sarebbe in grado di affrontare una massiccia sollevazione palestinese, né se essa fosse limitata alla Cisgiordania, e tanto meno se avvenisse contemporaneamente in Israele e nei territori occupati.

"Non ne saremmo semplicemente capaci, ecco tutto", rivela uno degli ufficiali, che spiega come la conclusione sia sostenuta dai risultati di una matrice di simulazione sviluppata nel corso degli ultimi dodici mesi proprio per calcolare e pianificare le migliori risposte a una protesta generalizzata da parte di imponenti masse di civili. Ovviamente, i capi del famigerato 'esercito più (im)morale del mondo' non hanno intenzione di darsi per vinti e già stanno progettando tutta una gamma di attacchi e rappresaglie qualora le proteste investissero i posti di blocco, il Muro dell'Apartheid o gli insediamenti illegali occupati dai coloni ebrei fondamentalisti.

Tuttavia, ogni violenta campagna repressiva contro dimostranti civili farebbe immediatamente il giro del mondo grazie a internet e non vi sarebbero media generalisti addomesticati a sufficienza per evitare un pericoloso contraccolpo all'immagine di Israele e un incremento ancora più letale delle adesioni alla campagna internazionale per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni contro il regime sionista.

Il pessimismo dei gallonati generali di Tsahal riflette quanto poco le armi e gli apparati repressivi anche più foraggiati e sofisticati del mondo (grazie ai lauti contributi che la "Lobby a Sei Punte" strappa in tutto il mondo, dagli Usa alla Germania) possano interferire con la forza dirompente di un Popolo che, esasperato, decida di marciare compatto anche a mani nude contro i carri armati e gli elicotteri.

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