Da poche ore il flusso di gas naturale egiziano attraverso i condotti diretti in Giordania é ripreso regolarmente mentre, nonostante affermazioni in merito fatte negli scorsi giorni da parte israeliana, non é chiaro se e quando le pompe riprenderanno a funzionare anche in direzione dello Stato ebraico.
La fornitura di metano ad Israele, a prezzi scandalosamente fuori mercato, era una delle molte vergogne che tenevano la popolarità del tiranno Mubarak e della sua 'corte' sottozero negli indici di gradimento del popolo egiziano. Appena cacciato dal potere l'autocrate del Cairo i suoi figli e l'ex ministro dell'Energia sono stati prontamente messi sotto inchiesta per malversazioni e tangenti collegate proprio con questa 'connection' israeliana.
L'interruzione delle forniture di gas a Giordania e Israele era stata decisa dopo l'attentato esplosivo del 5 febbraio scorso, col quale ignoti attaccanti (probabilmente beduini del Sinai) avevano immobilizzato i guardiani di una stazione di pompaggio e, dopo averli trasportati al sicuro ed essersi accertati che i residenti locali si tenessero ben al largo dalla struttura, l'avevano dinamitata, distruggendola.
La stazione distrutta era sul ramo di gasdotto diretto in Giordania, ma anche il flusso verso Israele, per precauzione, era stato bloccato. Da allora l'Eastern Mediterranean Gas Company ha annunciato per ben quattro volte che il pompaggio da parte egiziana era "in procinto di venire ripreso", soltanto per essere smentita ogni volta. Israele pagava cifre oscillanti tra 0,70 e 1,25 dollari usa per ogni Unità termogenica inglese di gas, mentre la sola estrazione e pompaggio del gas all'Egitto costa circa 3 dollari per Unità.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.
Nessun commento:
Posta un commento