martedì 1 marzo 2016

1200 Siriani tornano a lavorare nelle zone governative grazie al cessate-il-fuoco!

Il cessate-il-fuoco dichiarato pochi giorni or sono non è solamente l’occasione per far tacere le armi almeno in una parte dei teatri di scontro sparsi per tutta la Siria (perlomeno quelli in cui non sono coinvolte organizzazioni takfire come Al Nusra, ISIS, Ahrar Sham e altre ancora) ma soprattutto rappresenta una finestra di opportunità per far riprendere una sembianza di vita normale a migliaia, se non decine di migliaia di civili che hanno avuto la sfortuna di trovarsi isolati nelle zone controllate dai terroristi negli ultimi anni.

Almeno metà della popolazione siriana è diventata “rifugiata interna” dal 2011 a oggi, un dato ipocritamente usato dalla propaganda occidentale quando pretende che in Siria la popolazione sia “dimezzata” in quanto “profuga”, omettendo di specificare che la stragrande maggioranza di tali ‘profughi’ non sono fuggiti oltreconfine, ma anzi hanno lasciato città e province invase dai takfiri per rimanere sotto l’egida difensiva del Governo siriano.

Tuttavia alcuni sfortunati non sono riusciti a fuggire in tempo, oppure sono stati trattenuti da necessità familiari o di altro genere; costoro, man mano che il tempo passava, hanno visto le loro zone di residenza scivolare nel Caos più completo visto che i terroristi saccheggiavano o distruggevano insensatamente ogni attività produttiva, riducendoli ben presto allo stato di nullatenenti ridotti a mendicare aiuti internazionali per sopravvivere.

Già dalla giornata di ieri almeno 1200 civili della città di Ibta hanno fatto richiesta di rientrare nelle zone della Provincia di Daraa sottoposte all’autorità governativa per poter tornare a lavorare. Questi civili, che sono stati identificati e registrati da ufficiali dell’Agenzia Nazionale per la Riconciliazione, hanno siglato documenti in cui promettono di cessare ogni eventuale passata attività anti-siriana (siccome è fatale che tra di essi vi sia anche qualche ex-militante terrorista) e verranno impiegati in ruoli controllati in scuole, ospedali, tribunali e altre strutture statali. Una parte di essi invece, dotata di più alte qualifiche, verrà aiutata a trovare impieghi in imprese e ditte private.

Ibta e Dael qualche settimana fa sembravano sul punto di arrendersi, ma poi le trattative per il passaggio sotto l’autorità governativa si sono bruscamente interrotte. Comunque il fatto che migliaia di loro abitanti siano pronti a tornare a lavorare per il legittimo Governo siriano dimostra ampiamente come la popolazione, se mai vi avesse creduto, ha smesso da tempo di prestar fede alle chimere dell’insurrezione anti-Assad.

13 commenti:

  1. W Assad. l'unico e legittimo presidente del popolo siriano.

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  2. la parte piu importante dei 1200 sono ribelli fsa (ex soldati di damasco) che hanno in questa occasione accettato l'amnistia ... mi pare che sono una cinquantina

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  3. Quella merdaccia di Merdoghan (appunto) dovrebbe essere ritenuto il massimo responabile (tra le altre cose) del saccheggio che ad Aleppo portò alla spoliazione di tutte le maggiori aziende, fabbriche, officine, imprese, ecc. Ogni genere di macchinario venne smontato e trasportato in Turchia. Aleppo oltre a più grande città Siriana era anche il maggior polo industriale ed economico della Siria. Cera la volontà da parte Turca di saccheggio, ma non solo: c'è sempre stata, fin dall'inizio, la volontà di fare tutto ciò che fosse possibile per smantellare le infrastrutture Siriane, non solo militare, ma anche quelle civili. Gli Americani, poco dopo che i Russi cominciarono la loro campagna in Siria, deliberatamente colpirono una centrale nucleare nei pressi di Aleppo e una sottostazione di trasformazione e distribuzione locale. Poi, sempre gli Americani, colpirono deliberatamente un ospedale. Bastardi infami.

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    1. Ti è scappato il "nucleare" y

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    2. Hai ragione Y, Sorry. Ovviamente volevo dire una normale centrale elettrica, credo fosse termica.

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    3. credo che si a quella liberata 2 settimane fa dall'esercito

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    4. fra l'altro dalle foto che ho visto ( con i 5 camini e le 5 caldaìe intatte),non sembra sia stata bombardata, tant'è vero che si parlava gia' di possibile ripresa dell'attività
      Mi sa che si parli di qualche altra centrale..

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    5. Se I Turchi continuano così, tra un po' il "nucleare" scapperà a Putin
      ;-)

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    6. Anonimo2 marzo 2016 14:44
      la centrale di aleppo (e piu grande del paese) è quella ... poi bisogna sempre distinguere tra propaganda e realta ... non so come sia la realtà ma per esempio gli americani potrebbero aver bombardato anche solo la parte propedeutica alla distribuzione della corrente e quindi interrotto a tutti gli effetti l'alimentazione elettrica ma aver lasciato intatta la vera centrale (i generatori)

      per anonimo 2 marzo 2016 15:19
      io non scherzerei troppo con le atomiche. la turchia ha pur sempre 50-100 atomiche sul proprio territorio (di proprietà usa)

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  4. http://www.interfax.com/newsinf.asp?id=655403

    secondo i russi i ribelli che hanno accettato l'amnistia sono oltre 800 ... quasi il 10% dei ribelli del sud che secondo il ministero della difesa sono 9500

    se i numeri sono reali è un bel colpo per il governo.

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  5. io li processerei tutti per alto tradimento.. altro che amnistia.. l'amnistia della forca gli spetterebbe a questi vendi patria. comunque, posso capire anche il governo che, a differenza dei jhadisti armati e sovvenzonati dai globalisti modernisti (dimenticavo satanisti...) afferenti alla galassia massonico-atlantista, pensa al Popolo Siriano e a ricostruire il Paese che, prego il Buon Dio, risorga ancora più prospero e moderno di come era prima, sotto l'ombrello protettivo della Santa Madre Russia (S-400 & S-500 docet). Subito dopo, una bella firmina per sancire l'ingresso nelle varie organizzazioni internazionali denominate:
    1-Unione Euroasiatica
    2-Organizzazione di Shangai per la Cooperazione (SCO)
    3- Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO)
    Voglio vedere poi chi avrebbe il coraggio di tirare nuovamente i dadi in Siria.

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    1. Solitamente non sono mai stato molto convinto di questi accordi di amnistia e/o riconciliazione, perchè sono dell'opinione che è materialmente impossibile sapere ciò che ogni ex terrorista abbia fatto durante il periodo in cui ha militato in un qualche gruppo. E' impossibile sapere per tutti in modo certo se hanno o non hanno ucciso o stuprato, è ci sarebbe il rischio non indifferente che poi alcuni di questi elementi possano poi fare attività di spionaggio o fare danni in altri modi, ed è impossibile che i servizi segreti Siriani, già impegnati per via della guerra, possano poi sorvegliare tutti quelli che erano terroristi. Ad ogni modo se fossi io a decidere questo genere di accordi di riconciliazione, li applicherei SOLO a cittadini Siriani (che non abbiano commesso crimini gravi, ovvio), non certo anche a tutto il beduiname vario che arriva dall'estero!. Un pò come succede ora in Europa, dove tra le masse enormi di profughi, si nascondono terroristi che si fanno passare per civili in fuga dalla guerra, e che poi magari in futuro potrebbero fare danni qua da noi. In Turchia ad esempio un passaporto Siriano lo trovi facilmente a circa 50 dollari. Ad ogni modo è una buona cosa, sopratutto dal punto di vista del Governo Siriano, la cui priorità è giustamente finire al più presto questa guerra infame, per rimettere in sesto il Paese e la sua gente, dopo aver subito più di cinque anni di guerra per procura sobillata dall'estero. Il paese, è in gran parte (tranne l'aera di Damasco e la zona costiera e limitrofe) distrutto e l'economia è a pezzi logicamente. Di questi accordi di riconciliazione ne sono già stati stipulati anche in passato, e fino adesso sembra che abbiano funzionato bene perlopiù senza problemi collaterali, sepriamo si continui su questa strada. Concordo poi che 800 individui in una botta sola, siano un gran bel colpo per il Governo Siriano.

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    2. guardate che anche due statisti di primo piano, de gasperi e togliati, quando si sono trovati nella stessa situazione hanno fatto l'amnistia. (la situazione di parte dell'Italia 1943-1945 è per vari aspetti identica a quella della siria attuale.)
      in italia chiunque avesse rapporti con lo stato o che volesse lavorare in qualsiasi campo doveva avere la tessera fascita, per cui mi pare esistessero 26 milioni di tessera (la maggioranza non volontarie) su una popolazione di 45,5 milioni di abitanti

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