lunedì 21 marzo 2011

Hamas censura duramente l'atteggiamento di Fatah: "Crede di avere ancora un seguito, oppure si illude di poterlo comprare!"


Mohamed Nazzal, membro di rilievo del Politburo di Hamas, ha recentemente dichiarato che Mahmud Abbas, Presidente 'de facto' della cosiddetta 'Anp' (con un mandato ormai scaduto da più di ventiquattro mesi) e gli uomini della sua 'cerchia interna' non sembrano avere ancora apprezzato appieno la portata dei recenti eventi nordafricani e mediorientali.

Dopo essersi costantemente schierati dalla parte sbagliata in tutte le recenti crisi regionali (prima a favore di Ben Ali, poi di Mubarak, infine di Gheddafi), la fazione Fatah, in controllo del territorio cisgiordano a seguito del suo tentato Colpo di Stato contro il legittimo Governo di Hamas, sembra pensare di poter 'cavalcare' l'onda di un cambiamento che, in realtà, le si para di fronte in drammatica rotta di collisione, in attesa di un impatto che, quando verrà, non potrà che essere devastante per i cacicchi del 'dialogo con Israele' che, dietro le quinte, significava abietto collaborazionismo e servilismo alle più umilianti e svilenti richieste sioniste.

Le recenti dichiarazioni su copiosi trasferimenti di fondi a Gaza per 'sobillare rivolte' contro il Governo di Ismail Hanyieh, sono illuminanti e mostrano come, per la maggior parte, la dirigenza di Fatah viva in una realtà tutta sua, nella quale essa si illude di avere ancora del sostegno popolare o, alle brutte, di poterlo 'comprare' con i milioni dei 'paesi donatori' occidentali, letteralmente tiratigli addosso senza nessuna accontabilità o discriminante sul loro impiego e investimento.

"Abbas e i suoi uomini non capiscono che per dialogare fruttuosamente con Hamas essi devono fare 'tabula rasa' e rassegnarsi a ripartire da zero, conquistandosi la fiducia dell'interlocutore con azioni coerenti e significative; Fatah agisce come se si trovasse ancora ai 'tavoli di dialogo' apparecchiati al Cairo da Mubarak, quando il 'mediatore', parziale e organico agli interessi imperialisti e sionisti, cercava di imporre ad Hamas, "protocolli di riconciliazione" che ne avrebbero distrutto la credibilità e l'autorità, ed erano perciò totalmente irricevibili".

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