Mentre Israele continua e intensifica la propria campagna di aggressione e terrore contro la popolazione del ghetto assediato di Gaza le Brigate Ezzedine al-Qassam, ala militare del Movimento di Resistenza Hamas, e le Brigate Al-Quds, parte armata del Movimento per la Jihad islamica in Palestina, emettono i loro comunicati di condanna e annunciano una pronta e decisa ripresa delle operazioni di rappresaglia, per ricordare allo Stato ebraico che ogni supplemento di sofferenza inflitto al popolo di Palestina ha un prezzo preciso, che i combattenti della Resistenza hanno intenzione di riscuotere. nonostante droni, barriere, 'cupole di ferro' e altre vacue allucinazioni militaristico-tecnologiche.
Abu Obeida, portavoce militare di Hamas, ha letto ai media locali e regionali un messaggio in cui si evidenzia "l'impegno contratto e sentito da tutti i combattenti palestinesi di difendere Gaza e il suo popolo, senza tenere conto di precedenti accordi, violati e resi nulli dalla condotta criminale e aggressiva delle milizie sioniste", Obeida ha concluso dicendo che le Brigate Qassam non si lasceranno trascinare nella logica della deterrenza e dell'intimidazione, ma risponderanno colpo su colpo con operazioni ora di natura tattica, ora di respiro strategico.
Eguale determinazione nei comunicati delle Brigate Al-Quds, milizia del Movimento per la Jihad islamica, che, dopo aver perso quattro combattenti uccisi ieri sera da un missile lanciato da un drone senza pilota hanno subito nelle ultime ore una nuova perdita, quando un loro militante ha subito l'amputazione di una gamba sotto il ginocchio e di una mano quando la sua macchina é stata colpita dall'alto in Al-Mansoura street, nel quartiere di Al-Shajaa'iyya, a Gaza. "La nostra risposta agli assassini e attentatori israeliani sarà commisurata alle loro azioni ed essi avranno tutto il tempo di sentirla e vederla arrivare prima di subirne le conseguenze".
In notizie correlate, due razzi modello 'Grad' sono stati lanciati verso gli insediamenti ebraici illegali di Neve Zipporah e Tseilem (vicini a Gan Yavne e Kiryat Malachi), mentre, nella parte occupata di Gerusalemme, un ordigno esplosivo é detonato tra una pensilina di mezzi pubblici e una cabina telefonica, causando la morte di una persona e il ferimento di altre 25, di cui 4, si riporta da fonti sioniste, in maniera 'particolarmente grave'. Nessuna organizzazione della Resistenza palestinese ha rivendicato la collocazione del dispositivo.
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