La lavorazione iraniana di rame, attualmente situata sulle 220mila tonnellate all'anno raddoppierà fino a sfiorare le 500,000 tonnellate alla fine del quinto piano di sviluppo quinquennale, che arriverà nel 2015; la notizia é stata comunicata dal Ministero della Repubblica Islamica per l'Industria, le Miniere e il Commercio nella giornata di avantieri, giovedì 26 gennaio.
Mehdi Ghazanfari ha riportato l'annuncio a margine di una cerimonia per l'inaugurazione di una serie di impianti per la lavorazione dell'importante metallo nella provincia sudorientale di Kerman durante la quale ha anche dichiarato che, a fronte delle riserve comprovate di circa 57 miliardi di tonnellate di rame, il cui valore si può rozzamente stimare attorno ai 600 miliardi di Euro, l'Iran può a buon diritto inserirsi nella top ten dei paesi estrattori insieme al Cile, al Perù, alla Polonia, alla Russia, al Messico, all'Australia, alla Cina, al Kazhakistan e allo Zimbabwe.
Il Direttore Amministrativo delle Industrie iraniane del Rame, Ardeshir Sa'd-Mohammadi ha annunciato lo scorso mese che qualcosa come 6 miliardi di Euro nel potenziamento delle strutture estrattive e lavorative, soltanto nel periodo che é andato da marzo a dicembre 2011. Grazie a questi massicci investimenti la capacità iraniana di lavorazione del metallo salirà ulteriormente dopo il 2015, arrivando alle 700mila tonnellate annue.
L'aumento della capacità autonoma dell'Iran di lavorare il proprio rame renderà la Repubblica Islamica sempre meno dipendente dall'estero, permettendole, oltre che di continuare a soddisfare le proprie crescenti richieste per l'importante metallo (necessario soprattutto per le lavorazioni tecnologiche), di aumentare la propria "riserva strategica" o anche di vendere l'eccedenza di rame raffinato sul mercato internazionale.
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