sabato 24 marzo 2012

Tantawi e soci vogliono scaricare le colpe del massacro di Port Said sulla società calcistica: scontri e un morto nelle proteste!


Si lamenta un morto e diciotto feriti più o meno gravi negli scontri che nella cittadina costiera di Port Said, tra la serata di ieri e il pomeriggio di oggi hanno visto contrapposti militari e poliziotti da una parte e dimostranti, tra cui molti sostenitori della locale equipe calcistica, dall'altra. La presenza di molti tifosi in piazza non deve fare pensare a episodi di teppismo sportivo, visto che i supporter dell'Al-Masri, squadra locale protestano contro quella che ritengono l'ingiusta sospensione biennale dal campionato di calcio inflitta alla loro società come 'punizione' per i disordini che a febbraio, dopo la fine del match Al Masri-Al Ahly (3 a 1, per la cronaca), videro la morte di ben 75 persone nella più grave strage collegata a una partita di calcio degli ultimi anni.

La condanna vorrebbe far credere a un coinvolgimento o comunque a una responsabilità della squadra locale e dei suoi tifosi nelle violenze, quando invece tutti i testimoni hanno confermato che gli attacchi partirono da frange facinorose coi colori dell'Al-Ahly, che erano riuscite a entrare nello stadio armate di mazze, spranghe, catene, altre armi improvvisate e persino pugnali, molotov cocktail e armi da fuoco. Una simile organizzazione prevedeva per forza una coordinazione con le forze dell'ordine, che infatti non intervennero per lunghissimo tempo, in modo da lasciare agli attaccanti tutto il tempo di fare una carneficina.

La squadra dell'Al-Ahly, come il Real Madrid dei tempi di Franco, é sempre stata legata a doppio filo al regime di Mubarak e quindi tra i suoi ranghi si possono trovare molti uomini delle forze di sicurezza e della polizia segreta, che ci si 'aspettava', ai tempi del Faraone Mubarak, che tifassero per la squadra 'giusta'; al contrario i tifosi di Port Said, divisi dall'Al-Ahly da una fortissima rivalità agonistica, sono stati da subito sostenitori del Movimento 6 aprile prima e della Rivoluzione di Piazza Tahrir, poi, anche solo per sfottò nei confronti dei rivali.

Ovviamente noi non riteniamo furbo mescolare fedi politiche e sportive ma, visto che succede, abbiamo sempre tifato Barça contro i 'merengues' e contro i razzisti del Beitar Gerusalemme siamo sempre pronti a tenere per l'Hapoel Tel Aviv (anche se é una squadra sionista anch'essa). La pesante squalifica inflitta all'Al-Masri vuole essere un tentativo di liquidare la grave strage di febbraio come un "incidente sportivo" e anzi, di far passare per colpevoli e istigatori coloro che in realtà ne sono state le vittime.
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